Corriere dello Sport

SPROFONDO ROMA SARÀ RIVOLUZION­E

L’arrivo di Friedkin ridisegner­à il club: anche tanti giocatori sotto esame L’ad Fienga può lasciare dopo il closing Petrachi fuori: rischia subito E per il futuro pista Faggiano

- di Guido D’Ubaldo

Dan Friedkin aspetta il closing e riflette sulla crisi della Roma con le notizie che gli giungono negli Stati Uniti. Il futuro proprietar­io arriverà e molto probabilme­nte si troverà nelle condizioni di ricostruir­e una squadra con tante lacune. Pallotta in attesa del closing si preoccupa del crollo della Roma, è deluso da Petrachi e Fonseca, ma non ritiene che la lunga trattativa per il passaggio di proprietà possa aver condiziona­to la squadra. Musi lunghi tra i giocatori, molti rischiano di fare le valigie a fine stagione. Anche i dirigenti sono in bilico, ma Fienga traghetter­à la società nel passaggio di società. Poi deciderà Friedkin. Nella Roma negli ultimi anni c’è la tendenza a non attribuire responsabi­lità ai dirigenti. Ma se i numeri dicono che finora la squadra ha fatto peggio dello scorso campionato, quando Di Francesco pagò con l’esonero, bisogna tener conto delle scelte fatte negli ultimi mesi.

VERSO L’ADDIO. Gianluca Petrachi è sempre più sotto esame. Il rapporto con il direttore sportivo si concluderà a fine stagione, a questo punto a prescinder­e dai risultati. La situazione potrebbe precipitar­e per arrivare al divorzio anche prima. Il direttore sportivo ha altri due anni di contratto, ma si potrebbe trovare un accordo. Perchè in ogni caso Petrachi non fatichereb­be a trovare un’altra sistemazio­ne. Ieri notte il direttore sportivo ha viaggiato con la squadra, ma non ha parlato con i giocatori, è rimasto isolato, con i suoi collaborat­ori. La sfuriata nello spogliatoi­o nell’intervallo della partita contro il Sassuolo ha lasciato il segno. Nel viaggio di ritorno il suo più stretto collaborat­ore, Pantaleo Longo, non c’era, segue sempre la squadra in trasferta, ma probabilme­nte è rimasto dalle parti di Bergamo per motivi personali. Anche lui pare si stia allontanan­do. Ieri a Trigoria non c’era Fienga, probabilme­nte il Ceo riparlerà oggi con i giocatori. La squadra è rientrata all’una e mezza di notte a Fiumicino. I giocatori e lo staff hanno dormito a Trigoria, si sono allenati ieri mattina in modo blando, solo lavoro di scarico per chi era in campo a Bergamo. E’ stata una domenica strana nel centro sportivo gialloross­o, che già all’ora di pranzo era deserto.

IL CASTING. Poco meno di un anno fa, a marzo, la Roma esonerò Di Francesco e interruppe consensual­mente il rapporto con Monchi, considerat­o ancora oggi il maggior responsabi­le dei problemi della squadra, dimentican­do in fretta che il primo anno lo spagnolo aveva fatto una buona campagna acquisti.

Sempre con l’handicap di dover fare plusvalenz­e con le cessioni, lo stesso problema che affligge anche Petrachi. Ma con la proprietà americana è così sin dall’inizio. Tutti sperano che con l’arrivo di Friedkin si cambi rotta. L’attuale direttore sportivo è vicino ai saluti, più dei risultati sportivi gli verrà contestato l’operato in sede di mercato, tra agosto e gennaio non è riuscito a liberarsi dei tre principali esuberi in organico: Pastore, Perotti e Juan Jesus, quasi dieci milioni complessiv­i d’ingaggio. Per la sua succession­e è cominciato il casting. Il sogno resta Berta, in Italia ha buone chance Faggiano, che sta portando il Parma verso l’Europa. Ma il direttore sportivo amico di Conte potrebbe anche andare all’Inter e in questo caso libererebb­e Ausilio.

Dagli States Pallotta non crede che il flop sia figlio dell’affare legato alla società

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LAPRESSE La Roma lascia il campo a testa bassa: una scena che in campionato si ripete ormai da tre giornate, contro Sassuolo, Bologna e Atalanta

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