Corriere dello Sport

INESORABIL­E EVANS

Il neozelande­se s’impone in carta carbone come a Roma un anno fa Il pilota della Jaguar brucia Lotterer al via e nessuno lo prende più: vittoria e leadership

- di Riccardo Guglielmet­ti ASS

Trattasi a tutti gli effetti di un monologo e forse non c’è modo migliore per definire quella che è stata la prestazion­e messa in scena in Messico. Giù il cappello di fronte al dominio di Mitch Evans, che al volante della Jaguar cattura tutti i riflettori, facendo bottino pieno sul tracciato Hermanos Rodriguez. Se fosse stato un gran premio della MotoGP, ci verrebbe in mente Jorge Lorenzo, capace di vittorie in solitaria. Per l’occasione il neozelande­se ha saputo fare qualcosa di molto simile, lasciando alla concorrenz­a nemmeno le briciole. E’ quasi strano vedere un trionfo così netto in una serie come quella elettrica, che nel tempo ci ha abituati a testa a testa incandesce­nti fino all’ultimo giro.

SUPREMAZIA. Stavolta è andata diversamen­te. Già, perché dopo aver bruciato il poleman Lotterer al via, il portacolor­i Jaguar ha fatto il vuoto, senza che nessuno riuscisse a mettergli i bastoni tra le ruote: «Credo sia stata una giornata perfetta - ha commentato Evans - Abbiamo svolto un lavoro impeccabil­e con la squadra, dal momento che ero consapevol­e di poter avere un grande ritmo. Fin dall’inizio del weekend ho trovato la giusta fiducia e dentro di me sapevo di avere un’occasione da non sprecare. Ho cercato di essere deciso alla partenza, poi ho puntato tutto sulla costanza».

Oltre al successo, Evans conquista la leadership: «Siamo soltanto all’inizio della stagione e credo sia presto per dire la parola titolo - ha aggiunto - Essere primi è importante, ma nella Formula E conta la regolarità, dato che tutto cambia velocement­e». A quanto pare la vittoria di Evans, la seconda nella serie, era scritta nel destino. La mente torna infatti all’E-prix dello scorso anno a Roma, quando il neozelande­se scattò al fianco del poleman Lotterer, come accaduto ieri in Messico, per poi trionfare nella Capitale.

Di sicuro l’alfiere Porsche è rimasto con l’amaro in bocca. La tappa sudamerica­na sembrava l’occasione giusta per regalare il primo successo alla Casa tedesca, invece è stato costretto ad alzare bandiera bianca a seguito del contatto iniziale con Evans e di quelli seguenti che hanno danneggiat­o la monoposto. Sul podio sale quindi Da Costa, seguito da Buemi, quest’ultimo di nuovo a punti dopo tre gare senza aver visto la bandiera a scacchi.

LUCI E OMBRE. Chi resta, invece, giù dal podio è Jean Eric Vergne, quarto davanti alla BMW di Sims, autore di una super rimonta che lo vedeva scattare addirittur­a diciannove­simo. Messico per la Mercedes, dal momento che nessuno dei due piloti è arrivato al traguardo. Mastica amaro soprattutt­o Stoffel Vandoorne, che perde la leadership.

Il belga è uscito di scena all’ultimo giro dopo un incandesce­nte testa a testa con Sims per la top five. Il suo compagno, invece, il giovane De Vries ha pensato bene di rendersi protagonis­ta di una manovra azzardata che ha coinvolto anche il connaziona­le Frijns: entrambi sono finiti fuori dai giochi.

Tra i ritirati spicca anche Felipe Massa, così come la Virgin di Sam Bird. Manca invece l’appuntamen­to con la top ten Maximilian Günther, vincitore a Santiago del Cile un mese fa e autore questa volta di un weekend anonimo.

 ??  ?? Mitch Evans davanti a tutti fin dal via, dopo avere superato il poleman Lotterer. Ora nel campionato delle elettriche il pilota neozelande­se della Jaguar è leader della classifica
Mitch Evans davanti a tutti fin dal via, dopo avere superato il poleman Lotterer. Ora nel campionato delle elettriche il pilota neozelande­se della Jaguar è leader della classifica

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