Ma in Spagna ancora niente allarmi
Niente cornavirus, in Spagna, almeno per il momento. Lo ha ribadito, nelle ultime ore, il direttore del Centro di Coordinazione di Allerta ed Emergenza del Ministero della Salute, Fernando Simon. “Non stiamo investigando nessun caso, ma a causa dei nostri contatti con Italia, Iran e Corea del Sud, siamo costretti a mantenere alta l’attenzione, per poter reagire rapidamente davanti al minimo sospetto”. Per, ora, quindi non si pensa assolutamente a misure drastiche, come la chiusura delle frontiere o di avvenimenti di massa, anche se bisogna ricordare che la città di Barcellona, per la prima volta in 33 anni, ha cancellato di recente il Mobile World Congress, la fiera della telefonia hi-tech che ogni anno attrae nel capoluogo catalano 100mila visitatori, a causa della disdetta da parte di alcuni dei principali operatori. Per il resto, comunque, tutto nella norma, anche se proprio la stretta relazione con il Bel Paese viene monitorata con scrupolo. “C’è un interscambio di popolazione importante con l’Italia”, la conferma di Simon, “ma ci stiamo attenendo a misure adeguate e piuttosto strette”.
SOTTO CONTROLLO. Tutto, almeno apparentemente, sotto controllo e anche il Barça, alla vigilia della partenza per Napoli, ha vissuto in tutta serenità i preparativi per la trasferta di Champions League. Nella peggiore delle ipotesi, visto l’andazzo, a Messi e compagni toccherà un bis nella misurazione della temperatura, a cui saranno sottoposti all’arrivo a Capodichino,
anche al momento del ritorno allo scalo del Prat. Al giorno d'oggi, le uniche due persone a cui è stata riscontrata la malattia nella penisola iberica sono state identificate in un turista tedesco e in un altro inglese, in vacanza rispettivamente alle Canarie e a Maiorca, che sarebbero stati prontamente messi in quarantena. L’unico caso sospetto rilevato in Catalogna, è risultato invece negativo a tutte le prove.
TOCCATAEFUGA. Il soggiorno napoletano dei catalani, ad ogni modo, sarà ridotto al minimo sindacale, visto che il piano prevede un rientro alla base immediatamente successivo al fischio finale del match di Fuorigrotta, con volo di ritorno fissato per l’una di notte. I principali motivi di preoccupazione per il nuovo tecnico Quique Setién, in realtà, sono legati ai pochissimi calciatori a disposizione, visto che ai già sicuri assenti Luis Suarez, Dembelé e Jordi Alba, si è aggiunto l’assente dell’ultimo minuto Sergi Roberto, vittima di un problema all’adduttore che lo dovrebbe mantenere fuori causa anche per la partita di ritorno. A Napoli, così, viaggiano solo i 14 reduci della rosa della prima squadra, più 6 canteranos e l’inutilizzabile Braithwaite, acquistato a liste Uefa già serrate.
Due soli contagiati (turisti). Barcellona preoccupato più dagli infortuni