Cassata solido Behrami lotta Scossa Pandev
Perin evita altri tre gol. Schöne, ordine e palleggio. Male Sanabria
GENOA
Perin
Tre gol presi, almeno altri tre evitati.
Biraschi
Partecipa e costruisce, toccando 92 palloni. Fatica a contenere gli inserimenti di Luis Alberto.
Soumaoro
Marusic lo sorprende sul gol, ma poi l’ex Lilla sale di tono e dimostra le sue qualità. Fa a sportellate con Caicedo.
Masiello
Perde il primo duello, fatale, con Marusic. Gioca 97 palloni, aiuta il Genoa a ragionare. Nicola lo utilizza da mediano aggiunto.
Ankersen
Il danese alla lunga vince i duelli con Jony. Il suo raid porta al gol di Cassata.
Iago Falque (13’ st)
Pattina in folle. Il movimento dello spagnolo produce fumo, promette e non mantiene.
Behrami
La solita tigna, 5 contrasti e 7 palloni recuperati, per l’ex laziale. Ci mette anima e spigoli. Brutto cliente. Ha dato sostanza alla linea mediana del Genoa.
Schöne
Il maestro danese distribuisce ordine e palleggio. Pericoloso, come al solito, su angoli e punizioni.
Cassata
Incrocia Milinkovic e dimostra di non soffrirne la cilindrata. Bellissimo il destro all’incrocio. Nel finale, dopo la sostituzione di Ankersen, scivola sulla fascia destra.
Criscito
Perde 22 palloni e troppi duelli con Marusic. Fatica a tenere l’intera fascia nel 3-5-2, non può essere più il suo ruolo. Il gol su rigore non lo salva.
Favilli
Bravo nel gioco di sponda, ma Sanabria non dialoga. Colpisce di testa il palo. Meriterebbe più spazio, sarebbe stato più logico farlo giocare accanto a Pandev nel finale.
Pandev (13’ st)
Il vecchio Goran entra e dà la scossa al Grifone. E’ ancora un fuoriclasse. Guadagna anche il rigore, scodellando la palla sul
braccio di Lazzari.
Sanabria
Svampito e inconsistente, non impensierisce mai Radu e neppure Vavro. Ci sarebbe da chiedersi perché Nicola lo tiene così a lungo in campo.
Destro (29’ st)
L’ex romanista entra a partita compromessa. Si fa vedere soltanto in un’occasione,
il suo diagonale mette apprensione a Strakosha che riesce a respingere.
Nicola (all.)
Se il Genoa esce tra gli applausi di Marassi, è perché il suo nuovo allenatore lo ha ricostruito e lo porterà dritto verso la salvezza. Dopo quattro giornate si deve inchinare alla Lazio: perde
la partita, non l’onore.