Agguato sull’autostrada fiamme ultrà, che paura
Duecento tifosi baresi hanno assaltato quattro pulmini di leccesi diretti a Roma, incendiandone uno
Mattinata di autentica guerriglia quella vissuta ieri sull’autostrada tra Cerignola e Foggia in zona Ofanto Sud dove circa duecento sostenitori del Bari, diretti a Cava dei Tirreni, hanno posto in essere un vero e proprio agguato a quattro pulmini con una ventina di tifosi leccesi, tra i quali alcuni bambini, che si recavano a Roma. Uno dei pullmini si è fermato per delle forature: secondo la versione dei leccesi sarebbero stati disseminati chiodi sulla strada e poi sarebbe scattato l’agguato. Fonti della Questura di Cerignola escluderebbero un agguato preordinato, ma l’aggressione sarebbe scattata una volta riconosciuti i leccesi. Sia come sia c’è però da chiedersi come mai questi soggetti fossero muniti di mazze, pietre ed addirittura materiale incendiario con cui hanno bruciato un pullmino. Il bilancio è appunto di un automezzo dato alle fiamme, e due seriamente danneggiati. L’autostrada è rimasta chiusa per un po’ di tempo. Per fortuna non si lamentano feriti gravi.
SDEGNO COMUNE. Le due società, il sindaco di Bari e il presidente della Lega Pro Ghirelli hanno preso subito posizione: per la SSC Bari «sono episodi da condannare in maniera netta e categorica. Coloro i quali si sono resi protagonisti di azioni così vili e violente, niente hanno a che fare con la civiltà e la sportività della maggior parte della tifoseria barese. La Società esprime tutta la propria solidarietà all'U.S. Lecce e ai suoi tifosi». A sua volta, l’U.S. Lecce esprime la propria vicinanza ai tifosi giallorossi, vittime del vile agguato: “In un momento in cui il Paese sta attraversando una emergenza sanitaria di portata storica, si prende atto con sgomento, che ci sono individui che preferiscono concentrarsi su azioni delittuose, a danno di altre persone, prendendo di mira tutti indiscriminatamente. L’U.S. Lecce, nel condannare fermamente ogni forma di violenza, ripone la massima fiducia nel lavoro delle Autorità competenti». Netta anche la presa di posizione di Antonio De Caro, Sindaco di Bari: «Da sindaco, da barese e da tifoso mi vergogno per loro e chiedo scusa a nome della città di Bari. In una giornata in cui a Bari si è vissuto un momento di preghiera e di pace in un clima di serenità e accoglienza ( per l'arrivo di papa Francesco) queste notizie fanno ancora più male. Non credo ci siano parole per commentare l'accaduto, se non quelle di condanna assoluta verso azioni così vili e violente che nulla c'entrano con lo sport e i suoi valori. La storia della nostra città e della squadra di calcio non ha niente a che fare con queste persone, che speriamo ricevano una punizione esemplare».
Infine Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro: «Sono inorridito nel sapere cosa è successo e nel vedere le immagini di cosa hanno fatto i delinquenti. Tali atti offendono a morte il calcio e chi ama il calcio. Si accertino i responsabili: coloro che occupavano i pullman erano noti? I club si facciano dare i nomi dalle forze dell’ordine e dai proprietari della compagnia dei trasporti che ha affittato i veicoli. Parlino e denuncino chi era sui pullman per prendere le distanze dai delinquenti. I club applichino l’istituto del gradimento e non consentano più di macchiare maglia e simboli di club gloriosi. Non sarà tollerata nessuna scusa».