Rigore sprecato, Catania solo pari
Ancora un pareggio. E ancora senza reti. Esattamente come accaduto dieci giorni fa, sempre al Massimino, nella semifinale di Coppa Italia di C. Probabilmente stavolta il punto non va bene, per i più svariati motivi, né ai rossazzurri né ai rossoverdi, ma di fronte al "catalanesco" meglio pareggiare che perdere, beh sia la banda di Lucarelli sia quella di Gallo si sforzeranno di accontentarsi.
CRONACA. A differenza del precedente confronto la Ternana ha altre esigenze e parte con il piglio di chi vuol mettere subito le cose in chiaro: Catania costretto a rinculare e Furlan dopo 5' ha già il primo intervento all'attivo. È Ferrante a lavorare una buona palla a destra e a mettere dentro per l'accorrente Partipilo, che con tocco d'astuzia non riesce a superare l'estremo avversario. Il Catania capisce che deve svegliarsi e in due occasioni mette paura a Iannarilli: un tiro a giro di Pinto fuori di un soffio e un altro, sempre di Di Molfetta, che il portiere manda in corner.
La giornata dell'estremo ternano vive il suo momento migliore al 30' parando il rigore tirato da Mazzarani e concesso per un contatto assai presunto fra Parodi e Pinto. Il Catania si sgonfia e nel finale è la Ternana a provarci tre: dalla distanza con Palumbo (Furlan in corner), con un cross al bacio sul secondo palo dello stesso centrocampista (Silvestri provvidenziale) e un tiro sotto misura alle stelle di Paghera. La ripresa è più tattica, con le squadre più coperte e alla fine il sussulto più grande lo concede una botta in corsa di Calapai al 39', alta di un soffio.