Rossi riparte dalla Mls «Dimostrerò che posso stare ancora al top»
«Sono felicissimo, l’ambiente è fantastico, qui sono tutti umili, rispettosi e i compagni mi hanno fatto sentire a casa fin dal primo giorno. Per me è una rivincita, dimostrerò di poter stare ancora ad alto livello». Pepito Rossi riparte a 33 anni dal Real Salt Lake City. Dopo due settimane e mezzo di allenamento e test amichevoli, ieri ha svolto le visite mediche, domani firmerà un contratto di un anno con opzione sul secondo. Sarà uno dei più ricchi tra quelli della Mls, con base intorno a mezzo milione a salire, con i bonus legati a reti, assist e presenze.
A gennaio ci aveva fatto un pensiero la Spal, mentre in Spagna lo aveva cercato il Malaga, ma alla fine nessun club ha fatto l’affondo decisivo e per Rossi si sono spalancate le porte di un ritorno a casa, negli States, da big: lui, nato in New Jersey, ripartirà dallo stato mormone dello Utah, atteso al debutto già sabato, alla prima di campionato, in casa di Orlando, il club dove ha giocato Kakà. Sul fatto che la Mls avrebbe fatto di tutto per averlo, non c’erano dubbi fin dall'inizio.
«Ai dirigenti è bastato vedergli toccare il pallone, per capire che Pepito è ancora un top player», commentano i suoi agenti, Peter Curto e Mario Di Marco, giovani direttori dell’area calcio della agenzia PNY Sports di New York. Il progetto del Salt Lake ha convinto Rossi. Intanto perché giocherà con moduli a lui congeniali, dal 4-4-2 al 4-2-3-1. La squadra, arrivata terza nella Western Conference l’anno scorso, aveva bisogno di un attaccante vero, un solido portatore di gol: nella scorsa stagione il Real Salt Lake era stato il terzo peggior attacco della Mls e una delle migliori difese. Con Pepito in attacco, capace già di incantare con assist che in Usa hanno visto di rado, come mostrato in un video diventato virale sulla rete, l’obiettivo è migliorare i risultati e puntare ai playoff.