Stile cholismo Getafe di ferro
Bordalas e l’esempio-Simeone che ha fatto infuriare l’Ajax MOLINA-MATA COPPIA D’ATTACCO
Ha fatto fuori l’Ajax e solo questo dovrebbe far preoccupare, non poco, l’Inter di Antonio Conte. Non è sicuramente una squadra dal grande blasone europeo, ma forse è la più scomoda che ai nerazzurri potesse capitare, perché a San Siro, è poco ma sicuro, il Getafe di Bordalas arriverà per fare una partita super accorta, tosta all’inverosimile e impostata sulle ripartenze. Los azulones, in trasferta così come al Coliseum Alfonso Perez, giocano sempre allo stesso modo. Un modo che non è piaciuto ai puristi del bel gioco e nemmeno a Ten Hag, che nel primo tempo del ritorno ad Amsterdam ha avuto un duro faccia a faccia con il suo collega, “reo” di aver protestato direttamente con l’olandese Blind per un fallo. Gli spagnoli sono stati accusati anche di essere dei maestri nel perder tempo, di commettere troppi - e duri - falli, di non giocare insomma in maniera pulita. Un atteggiamento che ha generato un vergognoso attacco da parte di alcuni tifosi olandesi, che dopo il 2-1 dell’Ajax hanno cominciato a lanciare birra e oggetti, tra cui accendini, verso un settore riservato ai familiari dei giocatori del Getafe, tra cui mogli con bambini al seguito.
L’ALTRO CHOLO. La squadra spagnola è principalmente catenaccio e “cholismo”, del resto i numeri parlano chiaro: è la più fallosa della Liga (472, una media di quasi 19 falli a partita) e di conseguenza anche quella con più cartellini gialli (84 in 25 giornate). Bordalas, considerato un novello
Simeone nonostante abbia 6 anni in più (56) dell’argentino, prova a sfruttare anche la qualità delle sue ali e dei suoi attaccanti. Cucurella, su tutti, esterno mancino in prestito dal Barça e tra i migliori in questa stagione. Senza dimenticare la “garra”, ma anche la capacità di far gol del 37enne Molina e di Jaime Mata, che spesso si giocano un posto in attacco con Ángel e il brasiliano Deyverson.
AMARO ITALIANO. In campionato il Getafe lotta per un posto in Champions. E’ stato terzo dietro Barça e Real Madrid fino a una settimana fa. E’ scivolato in casa con il Siviglia nell’ultima giornata (0-3), ma la testa degli azulones era probabilmente già ad Amsterdam. Eppure gli ottavi d’Europa League non sono il punto più alto della squadra a sud di Madrid. Nella stagione 2007/2008 il Getafe raggiunse i quarti, pareggiò in casa del Bayern Monaco 1-1 e al ritorno, nei supplementari, dopo che si portò sul 3-1, fu di fatto eliminato da una doppietta di Luca Toni, che salvò i tedeschi segnando al 115’ e al 120’. Unico, indelebile, ricordo legato all’Italia.