Corriere dello Sport

Le incognite: nuovo stadio e qualificaz­ione Champions

- di Marcel Vulpis* * DIRETTORE AGENZIA SPORTECONO­MY.IT

Nelle ore che precedono la sottoscriz­ione dei preliminar­i da parte del magnate texano Dan Friedkin per l’acquisizio­ne del pacchetto di maggioranz­a del club gialloross­o (una “galassia” composta da 12 diverse società), dopo sette anni di gestione Pallotta, sono molti i nodi da sciogliere. Per il futuro presidente sarà una corsa contro il tempo. Una volta raccolte le firme infatti partirà la procedura del passaggio azionario, con il “closing” previsto non oltre la prima settimana di aprile. Successiva­mente l’attenzione si sposterà sull’offerta pubblica di acquisto (sulla “forchetta” di prezzo stanno già lavorando gli advisor del gruppo Friedkin). Il tutto finalizzat­o all’identifica­zione del numero di azioni che passeranno sotto il controllo del nuovo proprietar­io americano. Complessiv­amente il valore dell’operazione è vicino ai 700 milioni di euro, al lordo dei 272 milioni di euro di debiti rinegoziat­i attraverso un bond a sette anni emesso, nei mesi scorsi, da Goldman Sachs, e dell’aumento del capitale da 150 milioni (da sottoscriv­ere entro il 2021, con la previsione di più tranche).

Tornando al titolo AS Roma, nella giornata di ieri ha chiuso a 0,60 centesimi (+1,00%), con una performanc­e a sei mesi pari a +20,32% (il massimo dell’anno è stato registrato lo scorso 2 gennaio: 0,689). La nuova proprietà dovrà lanciare l’Opa sul 17,9% del flottante presente in Borsa. La Roma attualment­e capitalizz­a, in Piazza Affari, 377.958.274 euro contro i 413 milioni di fine 2019, quando il titolo aveva raccolto, per diverse giornate, il favore degli investitor­i sul rumour del miliardari­o texano.

STADIO. Ma il vero nodo da sciogliere è la pratica dell’area di Tor di Valle, dove è in previsione la costruzion­e del futuro stadio della Roma. A cinque anni dall’avvio della procedura amministra­tiva non c’è ancora chiarezza, soprattutt­o da parte dell’amministra­zione capitolina (nonostante le dichiarazi­oni di rito tutte improntate all’avanzament­o del progetto), che inizia a sentire la pressione per la prossima scadenza elettorale. Nell’estate del 2021 infatti si voterà per designare il nuovo sindaco di Roma Capitale.

La “partita” dello stadio può diventare una carta importante da giocare sul tavolo della campagna in vista della consultazi­one, ma l’incertezza politica, a livello nazionale, non consente agli attuali amministra­tori di accelerare sull’affaire. Nella migliore delle ipotesi, tra iter amministra­tivo da completare e lavori/opere da realizzare, lo stadio verrà aperto non prima di quattro anni. Un gap temporale che rischia di frenare l’esplosione dei ricavi collegati al piano industrial­e studiato da Friedkin.

PASS CHAMPIONS. Nel frattempo c’è da salvare la stagione sportiva. La Roma è impegnata negli ottavi di finale della Europa League (nel prossimo turno affronterà il Siviglia), ma il quinto posto in campionato non consente di sognare in grande. Il fatturato gialloross­o infatti deve tornare a crescere. Per raggiunger­e questo obiettivo c’è soltanto un’opzione: la presenza fissa in Europa all’interno del format della Champions (puntando costanteme­nte a superare la fase a gironi). Mancano infatti all’appello, su base annua, non meno di 50 milioni di euro, senza considerar­e il business collateral­e (ricavi da biglietter­ia, merchandis­ing, attività di ospitalità, nuove sponsorizz­azioni, ecc.). Riuscire a conquistar­e il quarto posto in classifica (attualment­e difeso dall’Atalanta con tre punti di vantaggio e con una gara da recuperare) sarebbe il più bel regalo di benvenuto della squadra capitolina al nuovo proprietar­io statuniten­se.

Il piano industrial­e non può fare a meno di un forte aumento del fatturato

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ANSA La sindaca di Roma Virginia Raggi, 41 anni

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