Centrocampo tutto nuovo. Milik più di Mertens
INVIATO A CASTEL VOLTURNO - Carta canta: e in quel libro bianco, nel quale sono custoditi i «segreti» del Napoli, ci sono dati che inducono ad avvicinarsi con cautela al Torino, per non ritrovarsi «affogato» nell’acido lattico. Il tour de force è cominciato un bel po’ di tempo fa - per la precisione dopo la sosta di gennaio - e nei 54 giorni che vanno dall’Epifania ad oggi il Napoli ci ha infilato 12 partite. E altre ne arriveranno, sul breve. Cambiare è una necessità, si direbbe un’esigenza, e Gattuso interviene come può e dove può, un pochino in difesa, probabilmente in maniera massiccia a centrocampo, e mediamente in attacco. E’ un’altra squadra, quella che stasera affronta il Toro, e nella «rivoluzione» che sembra si intraveda, spiando i «fratini», ci sono almeno sei innesti freschi: il calendario non fa sconti, giovedì propone il ritorno della semifinale con l’Inter e poi ci sarà la trasferta di Verona, e val la pena intervenire ora che affiora la stanchezza. E allora: in porta Ospina è in lievissimo vantaggio su Meret; in difesa, Mario Rui va a rifiatare e Hysaj gli prende in posto; in mezzo, fuori tre su tre (nell’ordine: Fabian, Demme e Zielinski) e dentro Allan, Lobotka ed Elmas; Politano a destra sembra possa consentire a Callejon di vivere una serata in tranquillità e davanti più Milik che Mertens. Così pare e (forse) così è.