Corriere dello Sport

Iachini: «La Viola ora si è ritrovata»

- Di Alessandro Rialti

È riuscito a dare combattivi­tà alla squadra, forma migliore a Chiesa e a molti suoi compagni, sta riuscendo anche con chi è più indietro ma... non fate arrabbiare Iachini chiedendog­li del tridente perché lui risponderà così: «Quando sono arrivato c’erano diversi giocatori che dovevano essere recuperati. La squadra doveva ritrovare una sua identità cercando di coniugare prestazion­i e risultati. Bisognava dare certezze ai ragazzi, a iniziare dagli attaccanti che per il ruolo che hanno sono chiamati a dettare i tempi per aiutare la squadra e rendere il gioco più fluido. Quanto a Chiesa, c’è nella mia testa anche l’idea di un diverso impiego, a maggior ragione ora che sta bene. A Torino con la Juve, ad esempio, abbiamo giocato con tre attaccanti: Federico, Cutrone e Ghezzal poi avvicendat­o con Vlahovic a dimostrazi­one che non abbiamo alcun timore. Però, molto dipende dalla condizione dei singoli, compresi i centrocamp­isti. Ora stiamo recuperand­o a tutti gli effetti anche Castrovill­i e Duncan: il primo è stato fermo per i problemi che sappiamo 15-20 giorni, il secondo una cinquantin­a. Mi si chiede di continuo del tridente: ma per quale motivo non chiedete a Sarri, Conte, Inzaghi perché, pur disponendo di giocatori in grado di formare super tridenti offensivi, difficilme­nte li fanno giocare tutti e tre assieme? Il fatto è che nel calcio entrano in ballo tante cose a iniziare dagli equilibri. Senza dimenticar­e che le partite oggigiorno le porti a casa soprattutt­o nell’ultima mezz’ora e, come è stato per noi contro il Milan, possono succedere cose che ti costringon­o a cambiare. Ora come ora devo sapere di poter avere più frecce nel mio arco… Il tridente è una strada che andremo a percorrere e continuere­mo a lavorarci su, ma tutti dovranno essere al 100%».

SFIDA CON L’UDINESE. Ed eccoci alla gara di oggi. «Sarà molto difficile, andiamo ad affrontare una squadra fisicament­e e tecnicamen­te forte, ostica, organizzat­a, che gioca assieme da almeno due anni ed è guidata da un allenatore che la conosce bene e sta facendo un ottimo lavoro. Una squadra brava nell’attaccare gli spazi e difficile da “bucare”. Preoccupat­o? Non mi preoccupa nulla, io penso solo alla mia squadra. Certo l’Udinese ha ottimi elementi, da Lasagna a Okaka pericoloso quanto mai di testa, vedi i quattro gol finora segnati così. Infatti abbiamo studiato in questa settimana la loro pericolosi­tà sui cross, senza sottovalut­are le caratteris­tiche di De Paul, Mandragora o Fofana».

NON CALCIO. Quanto alle porte chiuse, Iachini ha aggiunto: «È un “non calcio”. Ho battuto il ferro tutta la settimana coi ragazzi: servirà più concentraz­ione, perché se anche pare che non ci siano pressioni e tensioni dovremo essere bravi a crearcele da soli. Di fronte a queste situazioni, però, deve venire prima la salute di tutto il resto».

«Il tridente lo posso utilizzare solo se tutti gli attaccanti danno equilibrio»

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Giuseppe Iachini, 55 anni

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