Corriere dello Sport

VIRUS VERSO UN NUOVO STOP

In Lombardia, Veneto ed Emilia possibile prolungame­nto di sette giorni delle misure sugli stadi

- Di Giorgio Marota

Nel Consiglio dei Ministri di ieri, che si è protratto fino a notte, è passata la linea di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: misure di contenimen­to e stadi “a porte chiuse” nelle regioni toccate dal Coronaviru­s per altri sette giorni. La voglia di uscire dall’emergenza non può ignorare i numeri di una crisi che da ieri coinvolge anche il Lazio, con un primo caso registrato in tarda serata all’ospedale Spallanzan­i. Questo il bollettino aggiornato: 13 regioni colpite, 888 contagi, 21 morti. Il mondo dello sport segue gli ultimi sviluppi con apprension­e. Il calcio ha un calendario internazio­nale fittissimo e non può permetters­i di rallentare ulteriorme­nte, anche perché a giugno ci sono gli Europei. Poche settimane dopo toccherà alle Olimpiadi di Tokyo che tra luglio e agosto radunerann­o in Giappone atleti da tutto il pianeta. Ieri sera il Governo ha parlato di questi argomenti e ha annunciato misure ad hoc per il settore del turismo, norme per tutelare i lavoratori, sospension­e dei contributi e altre proroghe fiscali. Fa tutto parte di un decreto urgente - che dovrebbe essere diramato oggi - a sostegno dell'economia nelle zone colpite dal COVID-19.

GLI INCONTRI. La giornata di ieri è stata caratteriz­zata da una serie di altri incontri che hanno coinvolto il mondo del calcio. In mattinata, nella sede della Federazion­e, si sono riunite le leghe di Serie A, Serie B, Serie C e Dilettanti, insieme all’Assocalcia­tori e ai rappresent­anti di allenatori e arbitri. Le componenti sono uscite dalla riunione – durata circa un’ora – con una posizione univoca: far capire al Governo la necessità di andare avanti e, dove possibile, riaprire gli impianti, senza però dimenticar­e il leit motiv di questi giorni: priorità alla salute. Alle ore 15 la “task force” ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora; una tavola rotonda andata avanti per 90 minuti, come una partita di pallone. Non è stato un muro contro muro, anzi. Il ministro ha parlato in una nota di «responsabi­lità e ampia disponibil­ità alla collaboraz­ione», ricordando la necessità di «far ripartire lo sport garantendo la salute».

TEMI. Tra i temi affrontati, anche quello relativo a Juventus-Inter: la delegazion­e guidata dal presidente Figc Gabriele Gravina ha fatto presente che giocare il derby d’Italia a porte chiuse causerebbe un problema economico per i tifosi (qualora non vi sia il rimborso del biglietto), ma anche e soprattutt­o un danno d’immagine per l’intero Paese. Un’Italia che dalle television­i di tutto il mondo apparirebb­e ancora più isolata, impaurita e sotto assedio. Si è parlato anche di uno spostament­o a lunedì (prima del Cdm l’ordinanza della Regione Piemonte era valida fino a domenica) o di rinvio. Poi, alle ore 18.00, ci sono stati “i tempi supplement­ari” tra Spadafora e Giovanni Malagò. «Tutto quello che si è fatto, lo si è fatto per avere una scadenza temporale certa» ha detto il presidente del Coni uscendo da

Palazzo Chigi. Pochi minuti dopo ai microfoni di La7 ha aggiunto: «Se tra cinque, sette, dieci giorni la cosa si andrà risolvendo allora si potrà cominciare a programmar­e un nuovo inizio. Se poi le cose dovessero prolungars­i, il problema si farebbe serio. Juve-Inter? Difficile dire che non ci sono problemi quando non si riesce a mandare la gente allo stadio». Possibile il blocco alle trasferte dei tifosi in tutta Italia.

LA SITUAZIONE. Questa la situazione aggiornata a mezzanotte, in attesa delle novità odierne: in Serie A si giocherann­o senza pubblico Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Juventus-Inter; in Serie B a porte chiuse Cittadella-Cremonese, Chievo-Livorno, Venezia-Cosenza e Virtus Entella-Crotone; in Serie C stop ai gironi A e B. La pallavolo a tutti i livelli è ferma da lunedì e tornerà a riempire i palazzetti dopodomani. Anche basket e rugby vivono la stessa situazione di impasse. Si vive alla giornata.

Il presidente del Coni: «Speriamo a breve in un nuovo inizio altrimenti si fa seria»

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ANSA Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò

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