D’Agostino, svolta per l’Avellino
A Bari per il nuovo patron
Fuori tutti, si passa da una folla di soci litigiosi a un solo padrone dell’Avellino: Angelo Antonio D’Agostino rileverà domani l’87,5% delle quote della IDC s.r.l. a cui, lo scorso 6 dicembre, l’amministratore giudiziario del Tribunale di Avellino attribuì le quote della Sidigas (95%) e di De Cesare (5%) sottoposte a sequestro preventivo da parte della Procura di Avellino. La compravendita avverrà domani presso lo studio del notaio D’Amore ad Avellino. Il restante 12,5% sarà per adesso in capo alla Innovation Football, pronta poi a cedere la quota a un altro imprenditore irpino, che intanto sarà sponsor della società.
Potrebbe essere questa le cessione buona, dopo quelle compiute ad occhi chiusi negli ultimi 18 mesi pur di trovare un rimedio che, per due volte, s’è rivelato peggiore del male, tanto da portare la società di calcio in una condizione disastrosa. L’ex parlamentare D’Agostino (58 anni, sposato, cinque figli) è a capo di una galassia di 16 aziende con svariati interessi che vanno dall’edilizia all’automotive, dall’editoria alla commercializzazione del gas (concorrente, in questo campo, di De Cesare), alla produzione di ottimo vino. «Per me una società di calcio è uguale alle altre che rappresento: strutture, competenze e professionalità alla base di ogni attività», ha annunciato D’Agostino in attesa di liquidare - con 570mila euro complessivi - i soci che in due mesi si sono distinti per litigi, accuse e dispetti, avvelenando l’ambiente e indispettendo i tifosi i quali, nelle ultime settimane, avevano abbandonato la squadra.
Oggi saranno invece presenti a Bari dove l’Avellino conta di allungare la sua bella striscia (6 risultati utili con 10 punti) attraverso cui s’è allontanato dalla zona minata della classifica per affacciarsi a quella playoff. Un’impresa compiuta da Ezio Capuano capace di motivare un gruppo di elementi volenterosi e basta, iniziata proprio contro il Bari che l’allora disastrato Avellino, ereditato dall'esonerato Ignoffo, riuscì a fermare al Partenio all’inizio di un ciclo terribile. Pure per questa partita Capuano dovrà fare a meno degli attaccanti squalificati Pozzebon e Alfagene e dell’infortunato Charpentier ma la sua squadra, che da tre turni non prende gol, ora giocherà senza più pensare agli stipendi in discussione e ai problemi societari, per provare a fare uno scherzetto pure al Bari.