Corriere dello Sport

Atalanta settebelle­zze show a Lecce

Atalanta avanti 2-0, recuperata da Saponara e Donati. Ma Gasp è spietato

- di Elio Donno

La squadra di Gasperini domina con un fantastico secondo tempo (7-2) «Orgogliosi dei 70 gol fatti»

Incontenib­ile Atalanta. Sette reti al Lecce, al quale concede solo un quarto d’ora di illusione col pareggio dallo 0.2 al 2.2, per poi dilagare nella ripresa. Con semplicità, linearità, forza, un piacere vederla giocare tanto che il pubblico leccese, nonostante la pesante sconfitta, ha applaudito all’uscita dal campo prima Gomez, poi Ilicic (problemi ad un ginocchio) ed alla fine gli uomini di Gasperini. Troppo forte la formazione orobica che conferma in Dusan Zapata la sua testa d’ariete (una tripletta) , in Ilicic un trascinato­re, in Gomez il solito regista, sicchè il Lecce che aveva reagito alla doppietta iniziale degli ospiti pareggiand­o il conto, nella ripresa è stato travolto.

CHAMPAGNE. Già nel primo tempo si era capito che sarebbe stata una giornata di calcio champagne: infatti dopo 45 il bilancio era di quattro reti (semplice prologo alle 5 della ripresa), le due dell’Atalanta direttamen­te su calcio d’angolo (entrambi battuti da Ilicic) e quelle del Lecce spettacola­ri con Saponara nel ruolo prima di giustizier­e e poi di ispiratore. Per quasi mezzora l’Atalanta ha fatto soffrire il Lecce chiudendol­o nella sua metà campo ed è andata in vantaggio prima su autorete di Donati che nel tentativo di rinviare un pallone calciato dalla bandierina ha finito col mirare l’incrocio dei pali della sua porta. Tre minuti dopo (correva il 20’) ancora su corner , Zapata bruciava sul tempo Rossettini e raddoppiav­a. In questa fase di gioco stringendo i denti il Lecce aveva cercato di limitare i danni e Majer si era opposto sulla linea (14’) ad una conclusion­e di Palomino. Poi, ecco balzare in cattedra Saponara e, su traversone di Deiola insaccare da fuori area (non segnava da dicembre di due anni fa); 11’ dopo lo stesso Saponara imbeccava Donati che dal limite dell’area firmava il pari: primo giocatore del Lecce a siglare in serie A, nella stessa partita gol ed autogol.

TRASFORMAZ­IONE. Nello spogliatoi­o evidenteme­nte il tecnico atalantino avrà urlato, scuotendo la squadra dal torpore, frutto forse di eccessiva sicurezza dell’ultimo quarto d’ora tanto che in apertura di ripresa nemmeno dopo due minuti Ilicic, da cavalier servente del primo tempo quando aveva battuto i corner frutto dei due gol, si è trasformat­o in giustizier­e sfruttando un passaggio di Gomez: respinta di Gabriel, ed Ilicic che con una finta ha fatto fuori quattro avversari, dando l’avvio alla goleada degli orobici. Dopo 7’, Zapata (passaggio di Pasalic) portava a due il bottino personale ed al 17’ (servizio di Ilicic) faceva tris. E non era finita!

GOLEADA. Il Lecce appariva frastornat­o: ci provava il subentrato Tachtsidis con un tiro a fil di palo ma poi toccava a Muriel, partito in sospetta posizione di fuori gioco, sganciarsi e dopo aver colpito il palo riprendere la palla ed insaccare. Massa consultava il Var e confermava mentre Muriel, da buon ex, levava le braccia in alto quasi a chiedere scusa. Non era finita, c’era ancora spazio per Malinovski perché firmasse la settima rete in pieno recupero.

NUMERI DA RECORD. Con 70 reti l’Atalanta è la squadra più prolifica nei 5 massimi campionati europei ed al Lecce non resta che abbassare la testa. La salvezza d’altronde non può cercarla contro squadre rullo-compressor­e come la Dea. Intanto deve incasellar­e due record negativi in serie A: per la prima volta incassa sette reti in una partita e per la prima volta subisce 11 gol in due partite successive. E tra sette giorni riceverà la visita del Milan.

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LAPRESSE Duvan Zapata festeggia la tripletta, a terra uno sconsolato Gabriel

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