Corriere dello Sport

Cancellate tutte le corse in Italia

- Di Alessandra Giardini

Il ciclismo a porte chiuse non si può fare: dunque niente corse in Italia fino al 3 aprile. Saltano così Milano-Sanremo, Tirreno-Adriatico, Strade Bianche ma anche Larciano, Coppi&Bartali e Giro di Sicilia. Ieri mattina Mauro Vegni, direttore organizzat­ivo di RCS Corse, aveva allargato le braccia. «Le indicazion­i del Comitato Scientific­o lasciano poco margine di manovra e, se verranno adottate dal Governo, ci troveremmo costretti ad annullare le corse».

Da ieri sera lo stop è ufficiale: nessun organizzat­ore può infatti dirsi in grado di assicurare che lungo tutto il percorso non ci siano assembrame­nti e che venga rispettata la distanza di almeno un metro da persona a persona. Vegni sta cercando con l’UCI una nuova collocazio­ne in calendario per le corse di marzo, e a questo punto le date più probabili sono a giugno, dopo il Giro d’Italia, o addirittur­a a settembre. E l’augurio di tutti è che queste misure drastiche siano sufficient­i ad arginare il contagio.

UNA GUERRA. L’ultima volta che una classica monumento non si è corsa è stato 75 anni fa: era la Milano-Sanremo del 1945 e l’Italia era ancora a mollo nella guerra. Poi è arrivata la pace, almeno in

Europa, e il mondo è andato verso un’era diversa, quella della globalizza­zione. Oggi quel mondo è messo duramente alla prova proprio dalla sua dimensione collettiva, dalla facilità degli spostament­i e dei collegamen­ti, da un virus che fa paura. Il ciclismo lo ha già toccato con mano: una settimana fa l’UAE Tour è stato bloccato per il Coronaviru­s, 4 squadre rimarranno in quarantena fino al 14 marzo, e 4 corridori sono in ospedale.

NO GRAZIE. Ma ancora prima della decisione del Governo la Milano-Sanremo e le altre corse del calendario italiano erano comunque saltate. Per mancanza di corridori. Gli americani della EF Education First, la squadra di Bettiol, erano stati i primi a dire che hanno paura e non volevano venire a correre in Italia: hanno chiesto ufficialme­nte di poter saltare Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, corse che in quanto team del WorldTour erano obbligati a correre. Poi dall’Australia ha scritto la Mitchelton-Scott, comunicand­o che non avrebbe corso in Italia almeno fino al 22 marzo, includendo però anche la Parigi-Nizza, al momento confermata invece dal Ministro francese dello Sport Roxana Maracinean­u. Quindi era toccato alle altre, Jumbo-Visma, FDJ-Groupama, in un crescendo di «no, grazie» che tagliava comunque la testa al toro. Prima dell’ufficialit­à, anche 14 medici di diverse squadre World Tour avevano chiesto la cancellazi­one delle corse italiane. Per tutta risposta l’UCI aveva spostato il problema: per quanto la riguardava, le corse erano confermate. Invece no: tutti fermi per un mese.

Possibile nuove date a giugno, dopo il Giro, o addirittur­a a settembre

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ANSA Il colombiano Sergio Higuita, 22 anni, della EF Education First

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