RIPARTENZA INTER CONTE GIÀ A MILLE
Un compito che il tecnico non aveva in mente: sciogliere i dubbi legati allo stop...
Una stagione così proprio non se la immaginava. Quando ha accettato di tornare in Italia per guidare l’ambiziosa Inter targata Suning Antonio Conte era convinto che non sarebbe stato facile azzerare il gap con la Juventus e recuperare terreno pure dal Napoli, ma mai e poi mai avrebbe pensato di trovarsi in una situazione del genere a inizio marzo. Il tecnico di Lecce finora ha svolto un ottimo lavoro sul campo e, al netto dell’eliminazione dalla Champions, la sua formazione è in corsa per tutte le competizioni. Forse lo scorso giugno avrebbe firmato per trovarsi in questa condizione ovvero virtualmente a -2 dal primo posto in classifica, in semifinale di Coppa Italia (anche se dopo aver perso la prima delle due sfide in casa per 1-0) e agli ottavi di Europa League. Il problema è che l’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo e soprattutto l’Italia ha complicato parecchio il lavoro dell’ex ct trasmettendo incertezza sul futuro. Guidare una squadra in queste condizioni è assai complicato per tutti gli allenatori, figuratevi per un perfezionista come Antonio che fino a ieri ha preparato una partita che poi non si disputerà. E’ già la terza volta che gli succede... E non pensate che giocare contro un avversario o contro un altro sia più o meno la stessa cosa. Almeno non nel calcio moderno e in particolare in quello di Conte.
ARRUGGINITI O FRESCHI? A meno di nuovi ribaltoni, ieri il calendario nerazzurro ha preso forma e la prossima partita sarà contro la Juventus. Oggi sarà annunciato che la gara si svolgerà domenica e dunque Conte avrà tre giorni (e qualche ora) per riprendere in mano e approfondire il lavoro che aveva svolto la scorsa settimana, quando il derby d’Italia era in calendario l’1 marzo. Verrà riprogrammato domenica e lui lo affronterà con una formazione che è decisamente più arrugginita rispetto a quella di Sarri e soprattutto con una grande pressione addosso perché, pur con due incontri di A da recuperare, ha un distacco di 8 punti rispetto alla Lazio e di do fuori molti dei titolari. Tanto per fare qualche esempio, a parte Handanovic che ha avuto la possibilità di recuperare con calma dalla frattura al mignolo della mano sinistra, negli ultimi 18 giorni De Vrij, Skriniar, Candreva e Young non hanno mai giocato, ma anche Brozovic è stato in campo appena un tempo. Si sono allenati regolarmente, ma in quali condizioni si presenteranno alla ripresa del campionato? Più freschi o più arrugginiti?
CONTE MOTIVATORE. Se dal punto di vista del lavoro sul campo non ci sono dubbi, perché Conte non ha concesso a nessuno di fare vacanza e l’intensità durante la settimana è stata massima, i punti interrogativi sono sull’aspetto mentale. Riusciranno tutti a riattaccare immediatamente la spina? Il fatto di sfidare la Juventus nella partita forse più importante e attesa del campionato magari aiuterà, ma il giocare a porte chiuse sarà un nemico in più perché inconsciamente non sentire il calore del pubblico ai calciatori qualcosa toglierà. Una possibile insidia in più con la quale il tecnico salentino dovrà fare i conti. L’esperienza contro il Ludogorets e quelle delle passata stagione quando San Siro fu squalificato magari daranno una mano ai nerazzurri. Di sicuro il lavoro e i pensieri all’ex ct non mancano alla vigilia dei 90’ da lui più sentiti.
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