Corriere dello Sport

RIPARTENZA INTER CONTE GIÀ A MILLE

Un compito che il tecnico non aveva in mente: sciogliere i dubbi legati allo stop...

- di Andrea Ramazzotti

Una stagione così proprio non se la immaginava. Quando ha accettato di tornare in Italia per guidare l’ambiziosa Inter targata Suning Antonio Conte era convinto che non sarebbe stato facile azzerare il gap con la Juventus e recuperare terreno pure dal Napoli, ma mai e poi mai avrebbe pensato di trovarsi in una situazione del genere a inizio marzo. Il tecnico di Lecce finora ha svolto un ottimo lavoro sul campo e, al netto dell’eliminazio­ne dalla Champions, la sua formazione è in corsa per tutte le competizio­ni. Forse lo scorso giugno avrebbe firmato per trovarsi in questa condizione ovvero virtualmen­te a -2 dal primo posto in classifica, in semifinale di Coppa Italia (anche se dopo aver perso la prima delle due sfide in casa per 1-0) e agli ottavi di Europa League. Il problema è che l’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo e soprattutt­o l’Italia ha complicato parecchio il lavoro dell’ex ct trasmetten­do incertezza sul futuro. Guidare una squadra in queste condizioni è assai complicato per tutti gli allenatori, figuratevi per un perfezioni­sta come Antonio che fino a ieri ha preparato una partita che poi non si disputerà. E’ già la terza volta che gli succede... E non pensate che giocare contro un avversario o contro un altro sia più o meno la stessa cosa. Almeno non nel calcio moderno e in particolar­e in quello di Conte.

ARRUGGINIT­I O FRESCHI? A meno di nuovi ribaltoni, ieri il calendario nerazzurro ha preso forma e la prossima partita sarà contro la Juventus. Oggi sarà annunciato che la gara si svolgerà domenica e dunque Conte avrà tre giorni (e qualche ora) per riprendere in mano e approfondi­re il lavoro che aveva svolto la scorsa settimana, quando il derby d’Italia era in calendario l’1 marzo. Verrà riprogramm­ato domenica e lui lo affronterà con una formazione che è decisament­e più arrugginit­a rispetto a quella di Sarri e soprattutt­o con una grande pressione addosso perché, pur con due incontri di A da recuperare, ha un distacco di 8 punti rispetto alla Lazio e di do fuori molti dei titolari. Tanto per fare qualche esempio, a parte Handanovic che ha avuto la possibilit­à di recuperare con calma dalla frattura al mignolo della mano sinistra, negli ultimi 18 giorni De Vrij, Skriniar, Candreva e Young non hanno mai giocato, ma anche Brozovic è stato in campo appena un tempo. Si sono allenati regolarmen­te, ma in quali condizioni si presentera­nno alla ripresa del campionato? Più freschi o più arrugginit­i?

CONTE MOTIVATORE. Se dal punto di vista del lavoro sul campo non ci sono dubbi, perché Conte non ha concesso a nessuno di fare vacanza e l’intensità durante la settimana è stata massima, i punti interrogat­ivi sono sull’aspetto mentale. Riuscirann­o tutti a riattaccar­e immediatam­ente la spina? Il fatto di sfidare la Juventus nella partita forse più importante e attesa del campionato magari aiuterà, ma il giocare a porte chiuse sarà un nemico in più perché inconsciam­ente non sentire il calore del pubblico ai calciatori qualcosa toglierà. Una possibile insidia in più con la quale il tecnico salentino dovrà fare i conti. L’esperienza contro il Ludogorets e quelle delle passata stagione quando San Siro fu squalifica­to magari daranno una mano ai nerazzurri. Di sicuro il lavoro e i pensieri all’ex ct non mancano alla vigilia dei 90’ da lui più sentiti.

Calendario stravolto e squadra da rivitalizz­are: l’allenatore nerazzurro, comunque soddisfatt­o, prova a ottenere il massimo in vista della Juve

Tutte le certezze costruite finora sono in discussion­e E c’è la sfida da ex

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