IL PIANO DE ROSSI SUBITO ALLA ROMA
Daniele sta spingendo per tornare a Trigoria già a settembre come allenatore, forse della Primavera
De Rossi ha deciso di sbrigarsi: vuole allenare subito. E vuole allenare la Roma. Non la prima squadra, evidentemente, per rispetto di Paulo Fonseca e dei tifosi, ma una selezione giovanile, probabilmente la Primavera dal momento che il padre Alberto, dopo 27 anni, smetterà di allenare per diventare supervisore del settore giovanile, affiancando Morgan De Sanctis e Bruno Conti.
INTESA. De Rossi non ha ancora avuto contatti (diretti) con Friedkin, come ha detto in un’intervista recente, ma ne ha avuti molti con i dirigenti della Roma di oggi e anche con manager che potrebbero essere parte della Roma di domani. La presenza di papà Alberto, che in due occasioni preferì declinare l’offerta da allenatore della prima squadra proprio per non mettere in imbarazzo Daniele, non costituirebbe un ostacolo ma anzi un elemento affascinante: la storia dei De Rossi con le giovani promesse della Roma continuerebbe.
ISPIRAZIONE. Dopo aver lasciato il Boca Juniors, nei primi mesi di gennaio, De Rossi ha chiesto un po’ di tempo per dedicarsi alla famiglia e in particolare alla figlia maggiore Gaia, con la quale era stato visto nel giugno scorso a Londra nello stesso ristorante dove Pallotta aveva riunito lo stato maggiore del club. E proprio la questione familiare è prioritaria nelle sue valutazioni professionali. Avendo deciso di intraprendere la carriera di allenatore, sarebbe ben felice di imparare il mestiere nel posto che conosce meglio, senza l’obbligo di dover subito ottenere risultati.
STALLO. La Roma, in questo periodo di transizione, non ha ancora stabilito l’organigramma della prossima stagione. E se fosse per Pallotta, scottato dal tormentato addio dello scorso anno, De Rossi a Trigoria non metterebbe più piede. Ma l’imminente cambio di proprietà favorisce l’immediato rientro. Friedkin, avendo consultato diversi personaggi influenti nei salotti della città, ha compreso alla perfezione le ricadute positive che avrebbe il ritorno del figliol prodigo, del capitano innamorato.
REGOLAMENTO. Prima però De Rossi deve prendere il patentino. Ad aprile dovrebbe cominciare a Coverciano il corso riservato ai campioni del mondo e ai grandi ex calciatori, che mira all’ottenimento della licenza Uefa A. Sono 210 ore di lezione, che sono state organizzate praticamente ad hoc per De Rossi e Del Piero. Con il patentino Daniele può esercitare il lavoro di allenatore in seconda in Serie A e B, oppure da capo in Serie C, nella Serie A femminile e in tutte le squadre giovanili. E’ proprio l’ultimo il settore che più lo intriga in questo momento. Con l’aiuto della federazione, e corsi serrati, De Rossi potrebbe cominciare ad allenare già a settembre, all’inizio della stagione calcistica. Fermo restando che nulla gli vieterebbe, in un secondo momento, di frequentare il corso per il patentino Elite, che lo abiliterebbe a qualunque esperienza professionale.
IL RETROSCENA. Nella posizione di allenatore della Primavera, De Rossi farebbe essenzialmente scuola guida. Senza creare problemi a Fonseca ma fornendo semmai un supporto alla prima squadra in termini di personalità e valorizzazione di talenti. Intende essere una risorsa, insomma, mai un problema. E se nel 2019 l’orgoglio di calciatore lo spinse a cercare nuove emozioni in Argentina, adesso l’idea di allenare lo riporta nel posto del cuore. Pensate che l’anno scorso, dopo aver rifiutato la poltrona da dirigente che gli aveva offerto Guido Fienga, De Rossi non aveva accettato di rimanere anche davanti alla proposta di guidare una selezione giovanile (non la Primavera, che era ancora nelle mani del padre). Era stato l’ultimo tentativo della Roma di evitare una dolorosa rottura. Ma De Rossi in quel momento aveva altri progetti. Oggi è un altro mondo. E domani sarà un’altra Roma.
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