L’EMERGENZA VIRUS NON FRENA FRIEDKIN
La cessione della società va avanti: il passaggio di consegne resta vicino Nessun ripensamento in atto, per la firma sull’accordo preliminare è solo questione di giorni
Nonostante il Coronavirus, nonostante il papocchio del calcio italiano, Dan Friedkin non ha abbandonato la Roma. Ha scelto di investire su un bene della città, prima ancora che su una squadra o un’azienda, e non intende rinunciare all’idea. Ne fa una questione di passione, oltre che di business. E allora attendiamoci notizie nei prossimi giorni: l’accordo per il contratto preliminare, con la presentazione di un’offerta vincolante, è molto vicino. dello stadio di Tor di Valle e per l’impopolarità agli occhi dei tifosi, e Friedkin è intenzionato a comprare. Si stanno limando i dettagli ma è complicato immaginare che un affare da almeno 700 milioni (inclusi i debiti da 270 e una quota di aumento di capitale) possa saltare a questo stadio della trattativa.
ROADMAP. I più ottimisti anzi assicurano che il famoso signing, cioè l’accordo preliminare, verrà siglato entro la fine della settimana. In realtà, dopo molte ipotesi fantasiose e altrettante anticipazioni inattendibili, è più opportuno attenersi ai fatti: tutto sta procedendo, evidentemente c’è stato bisogno di qualche approfondimento successivo all’analisi dei bilanci, bisogna aspettare che tutto si conclusa per avere le risposte che i tifosi cercano.
STADIO. Semmai il problema del Coronavirus può creare maggiori ostacoli all’iter di Tor di Valle, perché le istituzioni cittadine in questi giorni sono impegnate ad allinearsi alle indicazioni governative e devono occuparsi dell’emergenza. Senza contare che il miliardario ceco Radovan Vitek, l’acquirente individuato da Unicredit per i terreni che erano di Luca Parnasi e ancora prima di Gaetano Papalia, non è ancora arrivato in Italia per chiudere la partita. Lo stadio, che Pallotta e
Friedkin hanno preferito tenere fuori dalla trattativa, sarà una delle sfide più importanti della nuova gestione. Ma in ordine cronologico, lo staff del nuovo padrone dovrà soprattutto sistemare i conti senza depauperare il patrimonio tecnico del club.
Nella logica inevitabile di riduzione dei costi, la speranza della Roma è di ritornare in fretta in Champions League puntando su una modifica da parte dell’Uefa del regolamento sul fair play finanziario, mirata a proteggere le società che per un anno non riescono a qualificarsi al torneo più importante e remunerativo. L’idea è già sui tavoli che contano a Nyon.
L’imprenditore americano è sempre più convinto del suo investimento
Il Coronavirus potrebbe invece rallentare l’iter del nuovo stadio