C’È KOULIBALY PER IL BARÇA
La personalità del talento senegalese può diventare un elemento decisivo Il suo rientro previsto con la Spal potrebbe essere anticipato per la sfida di ritorno al Camp Nou C’è una stagione da riscattare
Va sempre così, banalmente: e dall’altare al dimenticatoio è un attimo. Dove sia finito Koulibaly, fisicamente, si fa in fretta a scoprirlo: è a Castel Volturno, mattina e pomeriggio, a scoprire se sia possibile accomodarsi per una notte almeno tra le stelle, lì dove l’avevano sistemato un po’ tutti - e giustamente - perché basterebbe ricordarsi cosa sia stato nella sua evoluzione. Ma anche in questo caso la frontiera tra il tormento e l’estasi è un dettaglio praticamente marginale: al Camp Nou c’è un appuntamento fissato per il 18 marzo, quello inderogabile, e si può fare, ovvio che sì, anche battendo le «tabelle» che suggeriscono di andarci cauti, di non accelerare, e farsi trovare pronto per la domenica successiva, Napoli-Spal. Ci sono semplicemente tre giorni di differenza, sarebbero sinteticamente settantadue ore, e basta e avanza non solo il fisico ma quella volontà che s’avverte mentre la sprigiona in campo, per spalancargli uno dei «monumenti» del calcio universale, dove ha il diritto di accomodarsi una star da 108 milioni di sterline che a un certo punto è entrato in conflitto con il destino.
ANNO ORRIBILE. Koulibaly conosce le regole del calcio, valgono per chiunque, e ci sono notti a cui è impossibile negarsi, soprattutto quando s’avverte il tepore delle tenebre: il suo anno orribile è cominciato a Torino, alla seconda di campionato, con l’autorete che «cancella» di fatto una rimonta a suo modo travolgente (anche psicologicamente) e spalanca in un malessere personale diffuso che si fonda con le difficoltà fisiche del momento. L’anno «disgraziato» di Koulibaly ha varie tappe, ma la prima, dolorosa, appartiene alla coppa d’Africa del 19 luglio, a una partita guardata dalla tribuna (per squalifica) e peraltro persa dal Senegal contro l’Algeria: poi è una sofferenza che va acuendosi per la precarietà della condizione fisica, che il 3 dicembre, si dilata e trascina nella malinconia con il gol concesso al Parma e con un infortunio che ha bisogno di cautela.
RIECCOLO. C’è stato un intermezzo, e non ci voleva, con il
Lecce, ma è stata una presa di coscienza rapida nei propri limiti attuali, nelle difficoltà di ritrovare se stesso - non solo la condizione fisica, ma anche psicologica - e adesso che va meglio, che ha (ri) cominciato ad avvertire le risposte giuste dal corpo, c’è questa corsa giudiziosa verso Barcellona.
MISTER 100 MILIARDI. Koulibaly rimane il gioiello di maggior valore del Napoli e quei 108 milioni di sterline che vennero offerti dal Manchester
United non si sono liquefatti: la sua estate, la prossima, sarà rovente, dovendo viverla con la consapevolezza che qualcosa succederà, sempre tra Manchester e Parigi, che sembrano le destinazioni più praticabili per oggettive possibilità economiche di chi lo corteggia. Ha un contratto «mostruoso» - sei milioni di euro stagionali - riservato ai fuoriclasse e sa di non aver sprecato il tempo, perché l’oro rimane un bene di rifugio delle top class (soprattutto, quelle in difficoltà).
LA VETRINA IN CAMP NOU. Però, fino a giugno restano ancora tre mesi, che non vanno attraversati nel rimpianto: Barcellona-Napoli è l’«Evento» di questa primavera che sta per far sbocciare il «vecchio», «nuovo» Koulibaly e se la data prevista per
Il suo anno orribile è cominciato a Torino: pesante e decisivo l’autogol
Il Manchester United per il suo cartellino era arrivato a offrire 108 milioni di sterline
il rientro sembra essere quella del 21 marzo, si può anche provare ad accorciare il tempo e la distanza e arrivare al 18 pronto per l’ennesima sfida. Perché se la partita non va alla montagna e il K2 che va al «partido».
È legato al Napoli da un contratto da sei miloni a stagione