Corriere dello Sport

Gli applausi per il Parma

- di Alberto Rugolotto ASS

Non gioca, ma vince comunque. Il successo del Parma è su quella partita molto più importante che sta giocando la “squadra Paese”, il contenimen­to dell'emergenza coronaviru­s. Dopo la donazione da 25 mila euro effettuata dal club crociato in favore del reparto malattie infettive dell'ospedale di Parma, ieri i giocatori hanno dato vita ad video-appello per chiamare a raccolta in prima persona tutti i tifosi. Obiettivo, aiutare proprio quel reparto, definito non a caso “La squadra più forte di Parma”, che da giorni è in prima linea a livello sanitario non solo per curare i malati locali, ma anche per ospitare i contagiati di altre zone d'Italia, in particolar­e la Lombardia. Una gara di solidariet­à a cui il Parma non è nuovo ma che pone ancora una volta la società sugli scudi per una causa ben più grande.

MOTORE CROCIATO. Intanto Alves e compagni cercano di riprendere la continuità perduta. Tra loro anche Juraj Kucka, che ha approfitta­to della pausa forzata per recuperare al meglio dall'ennesimo acciacco muscolare. Uomo chiave nello spogliatoi­o, per gli equilibri difensivi e per la fase offensiva, lo slovacco è una pedina difficilme­nte sostituibi­le nel Parma, uno di quei giocatori capaci di fare la differenza per quantità e qualità. Non ha un doppione, può giocare sia a centrocamp­o che in attacco, può fare l'esterno, la mezzala, pure il finto centravant­i. Juraj ha saltato l'ultima sfida col Sassuolo, era il suo terzo stop stagionale, ma nel weekend, salvo sorprese, sarà titolare nel tridente con Cornelius e Gervinho. Finora ha segnato tre gol e servito due assist in 18 presenze, quasi tutte da titolare, e al conto vanno aggiunti anche due assist. Però il suo motore si è inceppato spesso, l'obiettivo adesso è tornare fondamenta­le per una squadra attesa da un importante tour de force.

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LAPRESSE Juraj Kucka, 33 anni centrocamp­ista

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