Gli applausi per il Parma
Non gioca, ma vince comunque. Il successo del Parma è su quella partita molto più importante che sta giocando la “squadra Paese”, il contenimento dell'emergenza coronavirus. Dopo la donazione da 25 mila euro effettuata dal club crociato in favore del reparto malattie infettive dell'ospedale di Parma, ieri i giocatori hanno dato vita ad video-appello per chiamare a raccolta in prima persona tutti i tifosi. Obiettivo, aiutare proprio quel reparto, definito non a caso “La squadra più forte di Parma”, che da giorni è in prima linea a livello sanitario non solo per curare i malati locali, ma anche per ospitare i contagiati di altre zone d'Italia, in particolare la Lombardia. Una gara di solidarietà a cui il Parma non è nuovo ma che pone ancora una volta la società sugli scudi per una causa ben più grande.
MOTORE CROCIATO. Intanto Alves e compagni cercano di riprendere la continuità perduta. Tra loro anche Juraj Kucka, che ha approfittato della pausa forzata per recuperare al meglio dall'ennesimo acciacco muscolare. Uomo chiave nello spogliatoio, per gli equilibri difensivi e per la fase offensiva, lo slovacco è una pedina difficilmente sostituibile nel Parma, uno di quei giocatori capaci di fare la differenza per quantità e qualità. Non ha un doppione, può giocare sia a centrocampo che in attacco, può fare l'esterno, la mezzala, pure il finto centravanti. Juraj ha saltato l'ultima sfida col Sassuolo, era il suo terzo stop stagionale, ma nel weekend, salvo sorprese, sarà titolare nel tridente con Cornelius e Gervinho. Finora ha segnato tre gol e servito due assist in 18 presenze, quasi tutte da titolare, e al conto vanno aggiunti anche due assist. Però il suo motore si è inceppato spesso, l'obiettivo adesso è tornare fondamentale per una squadra attesa da un importante tour de force.