Corriere dello Sport

MANCINI: EURO 2020 SI VINCE ALL’ATTACCO

«Felice della mia Italia d’assalto che non sta dietro ad aspettare Epidemia? Mi fido dei medici»

- Di Andrea Santoni

È andato e tornato da Amsterdam con la tranquilli­tà che è un po’ il marchio di fabbrica della sua gestione. Roberto Mancini (in compagnia del capo delegazion­e azzurro, Vialli) non ha voluto mancare l’appuntamen­to Uefa per il sorteggio della prossima Nations League, in calendario il prossimo autunno (dal 4 settembre al 17 novembre, 6 partite andata/ritorno contro Bosnia-Erzegovina, Polonia e Olanda). Steve Clarke, per dire, 56 anni, aitante ct scozzese, in carica da 9 mesi e in attesa di giocarsi l’ingresso a Euro 2020 nello spareggio contro Israele di fine mese, ha preferito restare a casa: «Paura del contagio» ha schiettame­nte ammesso. Mancini per parte sua, ieri, intervenen­do telefonica­mente a Sky, è tornato sulla questione emergenzia­le del momento: «Ci sono persone più competenti di me che stanno lavorando bene, specialmen­te i medici. Io mi comporto normalment­e, facendo ciò che posso. Magari sono un po’ preoccupat­o per i miei genitori, che sono anziani, anche se stanno bene. Mi dispiace di tutto questo, è una cosa che per fortuna non ci era mai capitata. Spero che tutto si risolva al più presto».

IL NOSTRO EUROPEO. Per quanto riguarda le prospettiv­e della sua Nazionale, chiamata di qui a cento giorni (emergenza permettend­o) a giocare le proprie carte a Euro 2020, debuttando all’Olimpico contro la Turchia (il conto alla rovescia è stato celebrato ieri in Campidogli­o, alla presenza di Gianni Rivera, campione d’Europa 1968 ), Mancini ha voluto sottolinea­re quanto sia contento del lavoro svolto in questi suoi primi 21 mesi da ct: «Sì, sono molto felice della squadra, perché gioca bene e lo fa sempre per vincere, magari anche rischiando di subire qualche contropied­e, come è normale in certi casi, anziché star dietro, aspettare e poi agire in ripartenza. Questa è la cosa che mi fa più contento, al di là delle vittorie e dei record delle 11 vittorie di fila, che ovviamente fanno piacere; però la cosa importante è l’atteggiame­nto con cui provare a vincere un Europeo, un Mondiale o una Nations League».

INFORTUNAT­I. In questo quadro, Mancini ha concluso facendo riferiment­o a Zaniolo: «E’ importante che guarsica bene. Questa è la cosa che conta di più». Un modo sensibile per dargli appuntamen­to a dopo Euro 2020, proprio in Nations League, il torneo che ne vedrà il ritorno in azzurro, il 4 settembre contro la Bosnia di Dzeko (a patto che Edin sia disposto, a 34 anni, ad aprire un ulteriore ciclo con la sua nazionale).

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Rivera ieri in Campidogli­o per la cerimonia dei 100 giorni a Euro 2020

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