Samb, è ora di svegliarsi
Numeri impietosi quelli della Sambenedettese nel girone di ritorno. Una sola vittoria a Trieste e poi quattro sconfitte e due pareggi. Ma il periodo negativo della formazione di Paolo Montero parte da più lontano. Per la precisione dopo il successo di Cesena lo scorso 13 ottobre. Al termine di quei novanta minuti Rapisarda e compagni erano terzi in classifica. Ma poi tra squalifiche, infortuni, arbitraggi e anche un calendario estremamente impegnativo, il tutto ha determinato il crollo delle ambizioni e lo scivolamento al decimo posto. Senza dimenticare, poi, l'involuzione tecnica accusata dalla squadra che ha smarrito il bandolo del gioco che l'aveva messa in mostra nella prima parte di stagione. Ora questo stop forzato potrebbe essere servito per recuperare le energie fisiche e mentali alla squadra, ma anche a Montero per trovare nuovi accorgimenti tattici da applicare nei prossimi incontri.
POLVERI BAGNATE. Certo è che il 4-3-3 del tecnico uruguagio è conosciuto e bene assimilato dagli avversari che oggi sanno come fermare la Samb. Necessaria, quindi, un'inversione di rotta sotto il profilo tecnico che non renda più prevedibile la manovra. Sarà, inoltre, fondamentale trovare la via della rete con maggiore convinzione se si considera che fino ad oggi la Samb nelle prime sette gare del ritorno, a parte le due reti di Trieste, nelle restanti sei partite ha messo a segno solo tre gol. La prima con Volpicelli contro il Fano, con l'attaccante solo dinanzi al portiere granata, poi con Grandolfo a porta vuota contro l'Arizgnano ed infine per gentile concessione del portiere del Ravenna Cincilla sul colpo di testa di Miceli. Senza considerare, poi, che Cernigoi è a secco dal 12 gennaio, dalla trasferta di Trieste. Insomma anche la scarsa vena degli attaccanti sta condizionando il cammino della Samb. A Montero il compito di risolvere queste problematiche. In questo contesto si inquadra anche la questione societaria. Franco Fedeli, da tempo, ha annunciato la volontà di cedere la Samb. Su questa decisione ha inciso anche il fatto che da più di un anno il figlio Andrea ha deciso di non occuparsi più del club del Riviera delle Palme. Se ne riparlerà solo a fine campionato.