Corriere dello Sport

«PALERMO E ROMA SONO IN PARADISO»

Silipo: Per me questo è un riscatto dopo la delusione della scorsa stagione nella Primavera gialloross­a

- Di Salvatore Geraci

Due gol, uno alla Cavani, l’altro alla Dybala, per conquistar­e Pergolizzi e i tifosi. «Il primo alla “Cavani per caso”. Volevo crossare, è uscita una pennellata. Ma, come il primo amore, non si scorda mai. Mia madre era al Barbera, l’ha ripreso con il cellulare».

Il secondo?

«Cercato e voluto. Di sinistro, a giro, sul palo lontano, la mia specialità, fin da bambino. Poi, ci si affina guardando e copiando grandi campioni come Totti o Messi, i miei idoli».

Prodezza che, per una domenica, le regala la maglia da titolare, al posto di Felici. A Licata, però, viene sostituito e contro il Nola torna in panchina per giocare solo l'ultimo minuto!

«La scelta del mister ci può stare, anche se non mi aspettavo di entrare solo alla fine».

Certo è curioso. Arriva a Palermo e il suo rivale, altro 2001, è... un “gemello”.

«Siamo nati lo stesso giorno mese e anno, a Roma. Se uno è titolare, di solito lui, l’altro va in panchina. Entrambi tifosi della Roma. Ci siamo scontrati nei derby giovanili, lui però con la maglia della Lazio!». Anche lei l'ha indossata...

«E’ stato Bruno Conti a scoprirmi e a portarmi alla Roma dove sono rimasto per nove anni, trovandomi benissimo e non solo perché romanista. Qui, lontano da casa, sto provando la vita di un calciatore vero».

Immobile, Ronaldo e Dzeko: chi sceglie?

«Dzeko e Ronaldo. Immobile? Se cambia maglia, possiamo riparsa larne».

Con Alberto De Rossi, nella Primavera, le cose non andavano bene. «Primo anno sette presenze; poi, sei mesi senza un solo minuto. Niente di personale, ogni allenatore ha le sue idee». Significac­helasuaavv­enturagial­lorossa è finita? Si parla già di un accordo per restare a Palermo. «Non dipende da me. E comunque un ragazzo della mia età pensempre a grandi squadre o a diventare famoso. In questo caso, mi sento al sicuro. Con la Roma o con il Palermo sarei in paradiso». Rapporti con i campioni?

«Se sei romanista e ti trovi a Trigoria è il massimo. Anche solo a guardare. Invece, mi sono allenato più volte con la prima squadra. Molti erano simpatici: Juan Jesus e Kolarov mi hanno dato tanti consigli. Ho fatto le foto con tutti anche con Salah e Totti».

E la sua maglia?

«A casa ne ho una. Appena divento famoso gliela faccio firmare (ride, ndr). Il numero 10 è quello che sceglierei sempre e con il quale ho vinto lo scudetto con la Under 17 di Baldini».

Pergolizzi con i giovani ci sa fare. «Mi ha accolto bene e ha detto cose buone sul mio conto».

La sua vita in breve.

«Sono nato a Roma ma abitiamo ad Ardea, quaranta chilometri dalla capitale. A casa abbiamo fatto molti sacrifici. L’amore per il pallone? Che io ricordi ne ho sempre avuto uno tra i piedi. Mi regalavano solo quelli, non volevo altro». La sua famiglia.

«Papà, Gerardo, è gommista e gestisce un’officina sulla Laurentina. Non mi ha mai chiesto di lavorare con lui, ha assecondat­o il mio desiderio e trasmesso la fede romanista. Mamma, Katia, fa la casalinga. Mio fratello Matteo ha cominciato a giocare come me nel Racing Club di Sandro Tovalieri, poi ha fatto un anno a Pomezia e ha deciso di smettere».

Due tatuaggi sulle braccia.

«La data di nascita di Matteo e a sinistra un angelo che ho dedicato ai nonni che non ci sono più. La famiglia per me conta molto». Fidanzato con Elisa. «Avevamo tredici anni quando è scoccata la scintilla. Andavamo a scuola insieme, poi il calcio ci ha divisi. Ci siamo ritrovati in spiaggia e l’amore è sbocciato. Elisa viene a Palermo quando giochiamo in casa e, il giorno dopo, la riaccompag­no in aeroporto».

Si sente un predestina­to?

«So di avere potenziali­tà per arrivare in alto, poi dipende a me. Intanto, col Palermo, mi sono preso una bella rivincita, dopo un anno difficile e già vedo la promozione». Cosa cambierebb­e di lei?

«Sono permaloso e se in partita vedo qualcosa che non va mi innervosis­co. Una volta in campo, fossi anche al Bernabeu, però penso solo a divertirmi e a dare il mio contributo alla squadra».

«I miei idoli sono Totti e Messi Mi ha scoperto Bruno Conti...»

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P. PONENTE Andrea Silipo, 18 anni, festeggia insieme alla sua famiglia

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