Corriere dello Sport

Ronaldo-Dybala formula magica

Con loro contempora­neamente in campo la Juve ha vinto quindici partite su diciannove

- Di Filippo Bonsignore

Sarri si gioca la coppia d’assi. Per l’assalto allo scudetto, per uscire dalla crisi, per ritrovare la rotta dopo che la Juve è stata sballottat­a nel mare della Champions League, il Comandante si affida a Ronaldo e Dybala. Saranno loro a dover fare la differenza, a guidare la svolta, che non può più attendere. Saranno loro i punti fermi di un attacco che deve tornare a ruggire e che sarà verosimilm­ente completato da Cuadrado, anche per ragioni tattiche in fase difensiva. Con le variabili Higuain e Douglas Costa pronte a sparigliar­e le carte.

CHE NUMERI. La formula magica è CR7 più la Joya, lo dicono anche gli almanacchi del campionato in corso. Con loro in campo contempora­neamente, la Juve ha vinto 15 partite su 19 (più un pari e tre sconfitte), ovvero il 78,9% delle volte. Tradotto: sono in pratica un’assicurazi­one sulla vita. Come testimonia anche una media di 2,1 reti a gara e una media punti di 2,3. Senza uno dei due, il discorso cambia un po’: la percentual­e di vittorie resta sempre elevata - 4 successi su 6 match, il 66,7 % - così come la media dei punti, 2,3. La differenza si nota nella media dei gol realizzati: 1,5 a partita, contro i 2,1 di quando sia Cristiano che Paulo sono in campo. Delle 19 partite giocate insieme, inoltre, in 18 almeno uno dei due è andato in gol (l’eccezione è il derby con il Torino deciso da De Ligt).

VIA DEL GOL. Ecco allora che la strada scelta da Sarri ha un significat­o ancora più chiaro: il tecnico punta sulla via del gol. L’obiettivo è tornare a esaltare la coppia per rilanciare la Juve in difficoltà. Da tre mesi, Cristiano è la costante, non perde un colpo: segna da 11 partite di fila e non intende fermarsi sul più bello, visto che manca soltanto un passo per il record assoluto in serie A di 12 gare consecutiv­e con gol. Farlo nell’incrocio con i nerazzurri avrebbe un sapore decisament­e particolar­e, visto che il romanzo di Ronaldo ha come capitolo iniziale il debutto tra i “grandi” proprio contro l’Inter nei preliminar­i di Champions League il 14 agosto 2002. Cris era un ragazzino e vestiva la maglia dello Sporting Lisbona. Quasi diciotto anni e 725 gol dopo, Ronaldo ha ancora la stessa voglia e motivazion­e di sempre per vincere ed essere il migliore. Il fenomeno, al termine di una settimana complicata per il malore di mamma Dolores che lo ha costretto a un blitz a Madeira, ha ritrovato il sorriso, come testimonia anche il post di ieri a fine allenament­o un cui lancia un messaggio chiaro a tutto il mondo bianconero. «Il nostro meglio è garantito», in calce a una foto che lo ritrae sorridente e con il pollice in alto. Cristiano infonde fiducia a un ambiente in cui serpeggia un po’ di inquietudi­ne, specie dopo la sconfitta di Lione. In Champions non c’è stata gioia neanche per Dybala che, nel 2020, ha segnato un solo gol in campionato, la perla su punizione contro il Brescia (più due in coppa Italia). Un girone fa, a San Siro, fu grande protagonis­ta, con il gran diagonale che valse il vantaggio ai bianconeri. Ora, dopo aver oscillato da seconda punta, attaccante esterno, trequartis­ta e, da ultimo “falso nove”, vuole riprendere il filo del discorso e mettere la sua firma nel momento decisivo della stagione. La coppia d’assi si siede al tavolo dello scudetto.

Con i due talenti la media gol sale da 1,5 a gara fino a 2,1

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