Corriere dello Sport

Romelu aspetta l’amico Lautaro

Stagione superlativ­a per Lukaku arrivato a 23 reti. Più complesso invece il 2020 dell’argentino

- di Andrea Ramazzotti MILANO

I“gemelli” del gol nerazzurri vogliono tornare a trascinare la squadra. O meglio Lautaro Martinez vuole tornare a trascinare la squadra perché dei due bomber a disposizio­ne di Conte è l’argentino che ultimament­e ha latitato, mentre Romelu Lukaku in questa stagione per lui superlativ­a si è preso davvero poche pause.

IL DERBY DEL TORO. All’andata a San Siro il ragazzo di Bahia Blanca segnò su rigore il momentaneo 1-1 e quello fu il secondo gol consecutiv­o dopo la rete di quattro giorni prima a Barcellona in Champions. Il suo rendimento da allora si impennò e per alcune gare il Toro fu davvero immancabil­e, sia in campionato sia in Europa. Diverso il discorso in questo inizio di 2020: a dire il vero nelle prime due sfide di A contro Napoli e Atalanta aveva fatto il suo e, dopo la “pausa” di Lecce, pure contro il Cagliari aveva infilato il suo nome nel tabellino dei marcatori. Da lì in poi, ovvero dal 26 gennaio, però, Martinez non è più riuscito a battere il portiere avversario. Due incontri di campionato (contro Udinese e Milan) e il ritorno dei sedicesimi di Europa League (contro il Ludogorets) li ha saltati per squalifica, mentre in Coppa Italia contro Fiorentina e Napoli, in A contro la Lazio e in Europa contro il bulgari (all’andata) non ha lasciato il segno. In tutto quattro match di fila a digiuno. Un dato inusuale per quello che ha mostrato finora il numero 10. In questi giorni ad Appiano ha ricaricato le batterie e ha messo benzina nel serbatoio. Ci terrebbe tremendame­nte a regalare un dispiacere alla Signora perché ha capito quando il derby d’Italia sia sentito dai suoi tifosi. Glielo aveva già spiegato il suo ex dirigente al Racing, quel Diego Milito che alla Juve allo Stadium segnò una doppietta decisiva per l’impresa dell’Inter di Stramaccio­ni nella stagione 2012-13, ma adesso ha avuto anche un’esperienza diretta a riguardo.

ROMELU E LE GRANDI. E poi c’è Lukaku che la scorsa estate avrebbe potuto indossare la maglia bianconera se Dybala si fosse accordato con lo United sui diritti d’immagine e con la Juventus sulla buonuscita. Big Rom è felicissim­o di essere alla Pinetina perché lui ha sempre avuto una preferenza netta per Conte, il tecnico dal quale voleva essere allenato. Il belga sta finora disputando una stagione superlativ­a con le sue 23 reti e domani sera andrà alla ricerca del decimo gol nel 2020. Sarebbe un modo per zittire i pochi critici che ancora ha, quelli che gli ricordano che nelle ultime due stagioni e mezzo con United e Inter ha firmato in campionato solo un gol nelle 23 gare contro le prime 5 in classifica. Anche perché in questo stesso lasso di tempo in Champions due reti al Psg e una al Barcellona le ha fatte. Per i nerazzurri allo Stadium sarà inevitabil­e aggrappars­i a lui che può essere determinan­te per evidenziar­e qualche scricchiol­io che la difesa bianconera ha avuto. E il fatto che si giocherà in trasferta, nel fortino stavolta deserto di Sarri, per lui non sarà un handicap visto che fuori casa è l'attaccante d'Europa che nei 5 campionati più importanti ha segnato più gol (12).

Il belga è l’attaccante che fuori casa in Europa ha segnato di più: dodici volte

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