Si fermano Maksimovic e Demme
DUE GIORNI DI RIPOSO E LUNEDÌ SI FARÀ IL PUNTO SULLA SITUAZIONE
NAPOLI - Tre «indiziati» non fanno una prova: e si può uscire da un allenamento, l’ultimo prima di quarantotto ore di riposo (da vivere rigorosamente a Napoli, evitando di mettersi in viaggio), senza necessariamente portarsi dentro il sospetto che la sorte si sia scagliata ancora contro di te. È un venerdì insolito, non c’è clima della vigilia, non c’è preparazione particolare, c’è una partitina che Gattuso sfrutta per radicare nel Napoli le proprie convinzioni: la prima botta, ginocchia che si scontrano, la rimedia Demme, che si arrende e preferisce uscire; e poi a fargli compagnia, negli spogliatoi, prima che il triplice fischio consegni a due giorni di vacanza, sono Insigne e Maksimovic, frenati da un risentimento muscolare. Non ci sono spie accese, né allarmi che suonano, ma la consapevolezza che forse sarebbe stato meglio se non fosse accaduto nulla: però è successo e ora bisognerà attendere un momento per capire l'evoluzione di questi piccoli guai di percorso che sembrano non inquietino Insigne e Demme e però un pizzico di ansia in Maksimovic l'hanno lasciata. Così, almeno a caldo.
MANCA TANTO. Si ricomincia lunedì, per pensare alla trasferta di Verona (venerdì 13, ore 18.30) ed esistono i margini per scacciare via il senso di preoccupazione che comunque può germogliare, quando Maksimovic ondeggia zoppicando: si verificherà dopodomani, sperando che la pausa consenta al serbo di riprendersi, per non doversi di nuovo a dover fronteggiare un’emergenza al centro dell’aera di rigore, dove però - e anche prepotentemente - sta tornando Koulibaly, che vuole anticipare il rientro e non ha nessuna intenzione di aspettare la Spal, troppo distante dai suoi pensieri. Prima ci sono il Verona e il Barcellona e il fisico ha cominciato ad offrire le risposte che il senegalese sta aspettando dal 3 dicembre, da quando si è dovuto arrendere (dopo appena quattro minuti) a un incidente che gli è costato non solo il gol del Parma, ma poi anche tre mesi di sofferenze acute, perché un’assenza del genere non gli era mai capitata.
PORTA SOCCHIUSA. Il bollettino medico di giornata rimane lì, non sembra sia una minaccia, anche se Maksimovic ha bisogno di fornire garanzie e potrà farlo non prima di rientrare a Castel Volturno. Però nell’elenco degli acciaccati rimane ancora Alex Meret, che con la sfortuna ha un conto aperto e che deve procedere con il «personalizzato» per domare i «postumi di un trauma contusivo». Mentre invece Malcuit si divide tra la palestra e il campo, preferendo certo il profumo dell’erba e la speranza di potersi rotolare dentro. Ma dovrà aspettare ancora un po’.
Chiusura anticipata dell’allenamento anche per Insigne: problema muscolare