PISA-LIVORNO LA VERITÀ
D’Angelo: «Potrei scegliere l’attacco a tre punte» Breda: «Loro cambiano spesso, noi siamo pronti»
Ci sarebbe stata l’Arena Garibaldi sold-out per il derby numero 46 contro il Livorno e relativo record di presenze (anche di fede amaranto) e d’incasso, invece si giocherà a porte chiuse togliendo quindi alla sfida più classica della Toscana calcistica quel pepe che non è mai mancato. La sfida resta particolare su entrambi i fronti: i nerazzurri dopo il rocambolesco finale di Crotone e relative squalifiche fanno i conti con una classifica che non concede distrazioni; gli amaranto, rivitalizzati dagli ultimi risultati positivi contro avversari di nobile lignaggio sognano il grande colpo per tornare a sperare nella salvezza. Ed è proprio la squadra di Breda a star meglio sul piano psicologico.
D’ANGELO. «La partita è importante per i punti in palio, per i tifosi, la società e anche per l’umore. La squadra è chiamata a esprimersi al massimo delle sue possibilità. Mi dispiace non avere il sostegno delle migliaia di tifosi che ci avrebbero incitato per tutta la partita, ma dobbiamo adeguarci alla situazione. Non ho mai giocato né allenato a porte chiuse, ma i ragazzi dovranno isolarsi ancora di più dal silenzio che li circonderà per esprimersi al meglio delle loro potenzialità».
SCELTE. «A parte Varnier e i tre squalificati - continua D’Angelo - gli altri sono tutti a disposizione compreso Birindelli che si è allenato con la squadra. Il 3-43 del Livorno? Anche all’andata giocarono così e presentano le stesse insidie di ogni avversario. Hanno delle qualità e noi siamo chiamati a esprimerci al massimo sotto l’aspetto tecnico, tattico, agonistico e motivazionale. Giocheremo come sempre per cercare la vittoria senza dimenticare che il Livorno è un avversario importante a prescindere dalla classifica».
All’allenatore del Pisa non sfuggono i dettagli più delicati di questo impegno. «Si tratta di una sfida che ha un valore aggiunto e sarà complicata tanto per noi quanto per loro. Sul piano tattico potrei optare anche per lo schieramento con le tre punte perché aumenta il peso offensivo, la squadra è in grado di supportare il tridente, ma non escludo le altre opzioni».
BREDA. Naturalmente, non sottovaluta l’appuntamento nemmeno Roberto Breda: «Abbiamo speso molto contro il Frosinone, ma sono convinto che i ragazzi abbiano recuperato. In un derby come questo è l’adrenalina che ti stimola a tirar fuori tutte le energie. Più che la tattica e la tecnica in questa circostanza è decisivo l’atteggiamento: sarà necessaria una concentrazione ancora superiore rispetto ad altre circostanze e la giusta cattiveria. I nervi e l’intensità sono le armi giuste per affrontare partite come questa. E’ per noi un confronto particolare che esula dalla classifica. Ci dovremo lasciare alle spalle la delusione per il pareggio con il Frosinone per concentrarci esclusivamente su questa sfida».
FORMAZIONE. «D’Angelo modifica spesso il quadro tattico - aggiunge Breda - e noi abbiamo provato più alternative di gioco. Il Pisa è una squadra tosta, brava a verticalizzare e non è facile da affrontare, ma anche noi ora non siamo un avversario facile. Awa, Agazzi e Luci mi offrono grosse garanzie. Il primo, però, contro il Frosinone ha accusato i crampi e a me serve gente fresca anche durante la partita. Seck ha ottime qualità, ma deve imparare a difendere meglio, però martedì è entrato in scena nella maniera più appropriata. Però non avrò Brignola che ha un problema fisico».