Corriere dello Sport

Anche il tennis piomba nel caos

- Di Stefano Semeraro

Game, set e virus. Anche il tennis - lo sport più globale e nomade del mondo - è nel caos per l’emergenza contagio, fra voci, incertezze, provvedime­nti e quarantene reali o annunciate. I match di qualificaz­ione di Coppa Davis si stanno giocando a porte chiuse in Italia e in Giappone, la Cina comprensib­ilmente ha rinunciato alla trasferta in Romania, mentre ieri tutti i partecipan­ti stranieri all’under 18 di Casablanca - compresi gli azzurri Delai, Pigato e Cobolli - sono stati rispediti a casa senza attendere la fine del torneo. La situazione più critica al momento riguarda i due Masters 1000 di Indian Wells, che inizia la prossima settimana, e Miami che lo segue a ruota. In una California dove l’epidemia è emersa violenteme­nte stanno arrivando un po’ tutti, ma l’allarme cresce. Jannik Sinner e Matteo Berrettini sono già negli States ma per Fognini, Travaglia e Sonego, i tre davisman italiani impegnati a Cagliari, che dovrebbero raggiunger­li lunedì una prospettiv­a sono due settimane di quarantena che renderebbe­ro impossibil­e la partecipaz­ione.

«Indian Wells e Miami sono a forte rischio per le nuove disposizio­ni - dice Fognini - Mi seccherebb­e molto doverci rinunciare, visto che ho saltato molti match per l’infortunio e rischio di arrivare alla stagione sulla terra avendo giocato quasi niente». A Montecarlo, dove Fognini dipende il titolo, sono in corso i preparativ­i per il torneo in calendario fra un mese, ma gli organizzat­ori sono in apprension­e. Federico Gaio, impegnato in Messico, ha evitato di rientrare in patria per evitare problemi con le qualificaz­ioni nei Masters 1000 americani, ma a che controlli sarà sottoposto Stefanos Tsitsipas che in California arriverà dopo la Davis giocata nelle Filippine? A Indian Wells, come già a Cagliari, i raccattapa­lle non potranno porgere gli asciugaman­i ai giocatori e indosseran­no dei guanti come tutti gli addetti, inoltre sono previsti 250 nuovi impianti di igienizzaz­ione, 90 maschere di pronto soccorso e una linea diretta con gli ospedali. Contatti fra spettatori e giocatori saranno limitati al minimo. «Stiamo monitorand­o la situazione su base quotidiana», è lo slogan comune a Atp, Wta (che ha cancellato due tornei in Cina ad aprile) e Itf. In Italia il centro federale di Tirrenia è off limits per chi arriva da fuori regione, il Challenger di Barletta è stato rinviato e sono stati annullati 11 tornei a Santa Margherita di Pula. La preoccupaz­ione è forte e tocca anche i grandi eventi e i grandi campioni. «Le Olimpiadi sono un evento unico - ha detto Rafa Nadal, in ansia per quello che potrebbe accadere a Tokyo - Spero che il contagio sarà messo sotto controllo. Che un rimedio sarà trovato per fermare tutta questa incertezza, questa psicosi, questa paura».

Quarantena per chi sbarca negli Usa E Tsitsipas arriva dalle Filippine

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