Anche il tennis piomba nel caos
Game, set e virus. Anche il tennis - lo sport più globale e nomade del mondo - è nel caos per l’emergenza contagio, fra voci, incertezze, provvedimenti e quarantene reali o annunciate. I match di qualificazione di Coppa Davis si stanno giocando a porte chiuse in Italia e in Giappone, la Cina comprensibilmente ha rinunciato alla trasferta in Romania, mentre ieri tutti i partecipanti stranieri all’under 18 di Casablanca - compresi gli azzurri Delai, Pigato e Cobolli - sono stati rispediti a casa senza attendere la fine del torneo. La situazione più critica al momento riguarda i due Masters 1000 di Indian Wells, che inizia la prossima settimana, e Miami che lo segue a ruota. In una California dove l’epidemia è emersa violentemente stanno arrivando un po’ tutti, ma l’allarme cresce. Jannik Sinner e Matteo Berrettini sono già negli States ma per Fognini, Travaglia e Sonego, i tre davisman italiani impegnati a Cagliari, che dovrebbero raggiungerli lunedì una prospettiva sono due settimane di quarantena che renderebbero impossibile la partecipazione.
«Indian Wells e Miami sono a forte rischio per le nuove disposizioni - dice Fognini - Mi seccherebbe molto doverci rinunciare, visto che ho saltato molti match per l’infortunio e rischio di arrivare alla stagione sulla terra avendo giocato quasi niente». A Montecarlo, dove Fognini dipende il titolo, sono in corso i preparativi per il torneo in calendario fra un mese, ma gli organizzatori sono in apprensione. Federico Gaio, impegnato in Messico, ha evitato di rientrare in patria per evitare problemi con le qualificazioni nei Masters 1000 americani, ma a che controlli sarà sottoposto Stefanos Tsitsipas che in California arriverà dopo la Davis giocata nelle Filippine? A Indian Wells, come già a Cagliari, i raccattapalle non potranno porgere gli asciugamani ai giocatori e indosseranno dei guanti come tutti gli addetti, inoltre sono previsti 250 nuovi impianti di igienizzazione, 90 maschere di pronto soccorso e una linea diretta con gli ospedali. Contatti fra spettatori e giocatori saranno limitati al minimo. «Stiamo monitorando la situazione su base quotidiana», è lo slogan comune a Atp, Wta (che ha cancellato due tornei in Cina ad aprile) e Itf. In Italia il centro federale di Tirrenia è off limits per chi arriva da fuori regione, il Challenger di Barletta è stato rinviato e sono stati annullati 11 tornei a Santa Margherita di Pula. La preoccupazione è forte e tocca anche i grandi eventi e i grandi campioni. «Le Olimpiadi sono un evento unico - ha detto Rafa Nadal, in ansia per quello che potrebbe accadere a Tokyo - Spero che il contagio sarà messo sotto controllo. Che un rimedio sarà trovato per fermare tutta questa incertezza, questa psicosi, questa paura».
Quarantena per chi sbarca negli Usa E Tsitsipas arriva dalle Filippine