Corriere dello Sport

Bezzecchi fa scintille Subito forte in Moto2

Con lui Marini, compagno nello Sky Team VR46: più veloce solo Roberts jr. Marco: «Luca e io ci tiriamo a vicenda»

- Di Mirco Melloni

Sarà per merito della Kalex, che da sette anni domina la Moto2, o per il lavoro in stile “Sky VR46” con i due piloti a girare assieme, ma è bastata una giornata di prove nel Mondiale per ritrovare Marco Bezzecchi. Il pilota che Hervé Poncharal, manager di lungo corso con la sua Tech 3 nonché presidente dell'associazio­ne dei team, un anno e mezzo fa aveva accolto nella propria squadra con un paragone ingombrant­e: «Bezzecchi mi ricorda Valentino Rossi da giovane». Alle parole del manager francese, però, è seguito un 2019 tormentato a causa dei problemi della KTM, tali da indurre la casa austriaca a lasciare la classe di mezzo. «A me, l'annata ha lasciato tanta rabbia in corpo, e a forza di cadere avevo iniziato a dubitare di me stesso» ha ammesso il ragazzo di Viserba di Rimini, dove ogni tanto si reca nell'officina del padre Vito per aiutarlo nella riparazion­e dei camion. «Mi chiamavano il meccanico più veloce del mondo, in realtà sono un tappabuchi in officina».

SQUADRA. Cambiata aria, il ventunenne è tornato il pilota che nel 2018 fu la rivelazion­e del motomondia­le, vincendo tre gare e lottando per il titolo della Moto3. Ieri a Losail, nella prima giornata di libere, Bezzecchi è tornato a quei livelli, chiudendo subito davanti al compagno di squadra Luca Marini: «Il suo aiuto è prezioso, perché Luca conosce meglio la moto e il team - ha detto il romagnolo il lavoro di squadra è stato ottimo, io e Marini ci siamo “tirati” a vicenda, e poi condivider­e le informazio­ni ci permette di alzare il livello. Per essere perfetti, dobbiamo migliorare soltanto con le gomme nuove, perché a pneumatici usati le cose vanno bene».

«Abbiamo fatto un gran bel gioco di squadra» ha confermato il fratello minore di Valentino Rossi, candidato al titolo della classe intermedia. Davanti alla coppia dello Sky Racing Team VR46 si è piazzato soltanto lo statuniten­se Joe Roberts, cognome importante - ma non c'è alto grado di parentela con Kenny e Kenny jr, quattro volte iridati nella 500 - che cerca di riportare la bandiera a stelle e strisce al vertice, a 14 anni dall'ultimo titolo mondiale, vinto dal compianto Nicky Hayden.

EQUILIBRIO. La giornata odierna, con le ultime libere e le qualifiche, è chiamata a dipanare una situazione di massimo equilibrio, tipica di una categoria come la Moto2 in cui il motore - tre cilindri Triumph da 765 cc - è uguale per tutti. Ieri, i primi 16 piloti hanno chiuso nello spazio di un secondo, tra loro altri italiani come Enea Bastianini e l'ex Sky VR46 Nicolò Bulega, ottavo e nono, Lorenzo Baldassarr­i (vincitore in Qatar un anno fa) tredicesim­o e il romano Fabio Di Giannanton­io, miglior rookie 2019, quindicesi­mo. Ancora in fase di apprendist­ato Lorenzo Dalla Porta: il campione della Moto3 è stato 28º.

MOTO3. Nemmeno nella classe inferiore l'equilibrio è stato così netto: in Moto3 sono stati 12 i piloti dentro il secondo, con le KTM di Raul Fernandez e Darryn Binder a guidare, anche se per la gara le Honda sembrano favorite. Tra loro, Tony Arbolino ha chiuso con il sesto crono, miglior italiano. Nono Romano Fenati, con l'Husqvarna del team di Max Biaggi.

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Marco Bezzecchi (21 anni) e, a destra, il compagno di squadra Luca Marini
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