Virus, Giro a rischio e niente finali di sci
Fermate le gare di ciclismo Salta la settimana di Cortina
Il ciclismo paga quella che è la sua bellezza: non sei tu che devi andarlo a cercare, ma è lui che si muove, che passa veloce da una città all’altra, da una regione all’altra, da un Paese all’altro. In questo momento il suo segreto è anche la sua debolezza: uno sport che si sposta, che va in mezzo alla gente, che per tradizione è inclusivo, promiscuo, dove si viaggia insieme, si mangia insieme, si parla con tutti i corridori del gruppo fino a un minuto della partenza, ci si mescola, ci si tocca, si sta fianco a fianco, in questo momento è troppo rischioso. A rate, ci hanno detto che le corse italiane del prossimo mese sono annullate. Rinviate, dicono i più ottimisti. Dopo il no ufficiale a Strade Bianche, la classica più giovane ma non per questo meno affascinante, ieri abbiamo dovuto dire addio anche a tre corse a tappe, la Tirreno-Adriatico (11-17 marzo), la Coppi&Bartali (25-29 marzo) e il Giro di Sicilia (1-4 aprile), e alla prima classica monumento della stagione, la Milano-Sanremo (21 marzo), la corsa che ogni anno ci porta nella primavera.
Era già tutto scritto nel decreto governativo, ma RCS Sport e GsEmilia hanno fatto un ultimo tentativo prima di arrendersi: purtroppo non c’era un modo di organizzare le corse in sicurezza, rispettando gli standard richiesti. Nessun organizzatore può garantire che lungo tutto il percorso non ci siano assembramenti di folla e che venga rispettata la distanza di sicurezza di un metro. L’altra preoccupazione degli organizzatori è stata quella di non pesare sugli ospedali (e, di conseguenza, di non poter garantire un’adeguata assistenza sanitaria in caso di incidenti e di malattie).
RISCHI. Per la verità, i no di alcune delle squadre del World Tour erano già arrivati a sancire anticipatamente che le corse non si sarebbero svolte. Qualcuno (la FDJ-Groupama) si è giustificato dicendo che non ha abbastanza corridori, visto che è una delle quattro squadre tuttora in quarantena in un hotel di Abu Dhabi dopo lo stop dell’UAE Tour (è lì che tutti hanno capito quale sarebbe stato lo scenario futuro, e si sono tirati indietro). Qualcuno (il team Ineos) ha messo insieme il lutto per l’improvvisa scomparsa di un direttore sportivo, il quarantenne Nicolas Portal, e il coronavirus. Gli altri team non hanno perso tempo a spiegare: hanno detto che si fermano, ed è difficile dare loro torto. Di ieri è la notizia che la Jumbo-Visma rinuncia anche alla Parigi-Nizza, che parte domani da Yvelines, «è la decisione migliore che possiamo prendere al momento, abbiamo la responsabilità di valutare attentamente tutti i rischi, che al momento sono troppo significativi per essere ignorati».
FRONTIERE. Scelta diversa hanno fatto la Cofidis e la Trek-Segafredo, e così Elia Viviani si sposta dalla Tirreno alle strade francesi, così come Vincenzo Nibali, che domani doveva essere a Larciano.
«Ho deciso mantenere praticamente invariato il programma che mi porterà al Giro d'Italia, al momento è importante mettere chilometri e giorni di gare nelle gambe. Data la situazione in Italia, il cambio di calendario era praticamente obbligatorio. Mi dispiace molto di non poter correre nel mio Paese, spero che la situazione migliori in fretta, indipendentemente dalle gare».
Purtroppo non sarà un confine a fermare un virus che ha già contagiato più di 100.000 persone in tutto il mondo. Ieri in Francia, in particolare a est del Paese, c’è stata un’impennata di casi, nell’Alto Reno sono state decise misure drastiche, compresa la chiusura delle scuole. Gli organizzatori della Parigi-Nizza hanno assicurato di aver preso tutte le precauzioni: ingressi sorvegliati, niente interviste sul podio alla partenza, non in sala stampa né al traguardo, e nessun vip sul palco a premiare i corridori. Non si è parlato del bacio delle miss, domani vedremo. Sempre ammesso che qualcuno non si prenda paura prima.
Trek-Segafredo con Nibali e Cofidis con Viviani si spostano alla Parigi-Nizza
Lo Squalo: «Devo tenere invariato il programma che porterà al Giro»