In un solo giorno 1500 nuovi casi
Le carceri in rivolta (morti, incidenti e a Foggia evadono), le Borse a picco: aumentano i positivi (incremento del 21%) e i decessi La parola d’ordine è prevenzione La Lombardia è la regione più colpita, ma il Paese diventa “zona protetta”: vietati spost
Non c’è altro da fare: #iorestoacasa. Mettetevelo in testa: è l’unico modo per provare a fermare il contagio. #stiamoacasa Non è solo uno slogan in tempi di Coronavirus, ma uno stile di vita da mettere in pratica per difendersi. Tutti, perché nessuno è immune. I dati parlano di un incremento del 21% dei contagi nazionali rispetto al giorno precedente, siamo secondi nella classifica mondiale dei casi, dopo la Cina. E il virus avanza: il Governo corre ai ripari.
MESSAGGIO. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha twittato ieri pomeriggio, facendo già presagire qualcosa: “Lascia il virus fuori dalla porta. Resta a casa”. Lo dicono da giorni i medici sul campo, i virologi, gli scienziati, ma qualcuno ancora sembra non crederci.
NUOVO DECRETO. Tutti fermi, tutto chiuso. «Tempo non ce n’è, i contagi aumentano, abbiamo deciso misure forti e stringenti per la salute pubblica. Dobbiamo rinunciare a qualcosa, non c’è più una zona rossa, l’Italia diventa tutta una zona protetta», così il presidente Conte. Il nuovo decreto sarà in vigore da oggi: vietati gli spostamenti (fatti salvi tre casi: necessità, lavoro e salute) e gli assembramenti all’aperto e in locali pubblici, le scuole e le Università allungheranno la chiusura fino al 3 aprile, si fermerà anche lo sport. In tutta Italia.
I NUMERI. Il bollettino delle 18 consegna una mappatura in chiara espansione. Prima della conferenza stampa del pomeriggio riunione alla Protezione Civile con le regioni per ordine e sicurezza. Poi le cifre: 7.895 positivi, 463 morti, 733 in terapia intensiva e 724 guariti. La Lombardia è la regione più colpita: aumentano i casi, 1280 in più registrati domenica, 646 dimessi, in totale 333 vittime e 5.469 positivi. A Bergamo e provincia ieri 1245 casi positivi in più.
MIGLIORA. La notizia di ieri: il paziente 1, il podista trentottenne di Codogno, ricoverato a Pavia, è uscito dalla terapia intensiva ed è ora in semi-intensiva e respira autonomamente.
OSPEDALI. Attrezzati nuovi posti di terapia intensiva in diversi ospedali italiani, soprattutto a Roma, per non trovarsi impreparati di fronte a un possibile picco del contagio. In arrivo ovunque milioni di mascherine, anche per le carceri.
CARCERI. Rivolte in 23 penitenziari italiani. La situazione più difficile a Modena: 6 morti duranti gli incidenti. Situazione molto critica a San Vittore a Milano dove alcuni detenuti ieri mattina sono saliti sui tetti per protestare. Bruciati materassi che hanno causato incendi, distrutte molte celle. All’esterno manifestazione di protesta di gruppi antagonisti che via via si è tranquillizzata. A Roma proteste fuori dal carcere di Rebibbia, bloccata la Tiburtina, anche a Regina Coeli familiari fuori dal penitenziario dopo lo stop ai colloqui. A Foggia come in un film: evasione in piena regola raccontata dalle immagini postate sui social, decine di detenuti in fuga per le strade, si parla di 50 persone, 36 sono state catturate alcune a Bari, a distanza di 100 chilometri. Proteste e incidenti anche a Palermo, Prato, Rieti e Trani.
BORSA. Mercati a picco, la Borsa di Milano perde il 10%, tra emergenza Coronavirus e tracollo del petrolio per la guerra dei prezzi (tornato ai livelli minimi del 1991) tra i Paesi produttori, titoli al ribasso, chiusura a -11%. Male anche le altre Piazze europee: Londra -8,25%, Francoforte -7,39%, Parigi -6,28%. Crolla pure Wall Street: poco dopo l’apertura listini scesi sotto il 7% e sono scattati i “circuiti breaker” e la sospensione delle contrattazioni per 15 minuti. Era la prima volta da dicembre 2008.
CONTROLLI. Stazioni ferroviarie e di bus, aeroporti, tutti sorvegliati nella zona rossa: i passeggeri devono passare i blocchi e motivare il viaggio eventualmente presentando una autocertificazione se previsto fuori zona. Chiusa Malpensa.
QUARANTENA. Sette regioni (Puglia, Campania, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Lazio) prevedono un periodo di quarantena (2 settimane) per chi arriva dalle zone a rischio anche in assenza di sintomi.
RIAPERTURA. Codogno è fuori dalla zona rossa perché i numeri sono migliorati e questo soprattutto per il rispetto rigoroso della zona rossa.
CHIUSURA. Stagione sciistica chiusa in tutta Italia.
CONTAGI IN EUROPA. Primi casi (21) in Irlanda, cancellata la parata di San Patrizio. Due vittime in Germania, uno è un tedesco che si trovava in Egitto, sfondato il tetto dei mille contagi. Il Regno Unito resiste, finora si è deciso - anche dopo l’ultima riunione di ieri - di non passare alla fase 2.
NEL MONDO. Il presidente americano Donald Trump continua a minimizzare e parla di numeri simili a una normale influenza, ma in più stati sta scattando l’emergenza. In Cina invece diminuiscono contagi e decessi, aumentano i guariti (70%). Ed è una buona notizia per tutti.
Scuole e università stop fino al 3 aprile Stagione chiusa per gli impianti da sci