Inglesi senza limiti e gare in chiaro
In Inghilterra l’attività continuerà come al solito L’unica novità è la trasmissione in chiaro dei campionati principali, fino alla quarta categoria
Niente stop, niente porte chiuse. La Premier League va avanti, almeno per ora. I contagiati in Inghilterra al momento sono 319, con quattro decessi, cioè meno di un ventesimo di quelli in Italia. Quindi le autorità procedono con cautela, pur continuando a monitorare la situazione. Alle porte chiuse, si penserà casomai più avanti. «Una persona infetta in uno stadio da 70mila posti non contagia l'intero stadio... Potenzialmente potrebbe contagiare solo un paio di persone vicine». Ad affermarlo è Patrick Vallance, capo consulente scientifico del governo britannico di Boris Johnson e la linea adottata dalla Premier League, riunitasi ieri con i vertici dei broadcaster britannici è questa. C’è poi un altro fattore da considerare. Giocando a porte chiuse c’è il rischio che i tifosi finiscano in bar e pub affollati a guardare le partite, hanno sottolineato. E quindi, salvo chiusura anche di pub e ristoranti il problema persisterebbe. Anche per questo si è discusso della possibilità da parte di Sky e BT Sport - le emittenti che detengono i diritti della Premier League - di trasmettere le partite in chiaro. Trasmissione che verrebbe estesa anche a tutte le gare della Championship, di League 1 e di League 2, ovvero le tre serie sotto il massimo livello.
TUTTO IN CHIARO. Si sta lavorando per la possibilità di trasmettere tutte le partite (tra la Premier League e le quattro serie inferiori sarebbero ben 46) o in televisione oppure in streaming. I club al di fuori della Premier League sono già attrezzati per farlo, ma solo in differita. Discusso anche il potenziale impatto qualora gli altri maggiori campionati europei sospendessero l'attività e la possibilità eventuale di estendere la stagione (ma, ovviamente, sarebbe necessario l'ok dell'UEFA che dovrebbe posticipare l'Europeo). Al momento sono solo ipotesi che vengono considerate remote dai club di Premier League. L'impressione però è che le prossime settimane potrebbero essere decisive. Infatti è stato fatto notare che le prime restrizioni in Italia (e i primi posticipi) sono arrivati quando i casi di contagio hanno raggiunto quota 800. In Germania e in Francia si è già ben oltre quel numero, nel Regno Unito vi si potrebbe arrivare entro fine mese. Nel frattempo la popolazione sta dimostrando ina certa preoccupazione, cominciano già a scarseggiare sia amuchina e altri generi disinfettanti ma anche cibi come la pasta, oltre a scatolame vario. Molti supermercati hanno imposto limiti all'acquisto e il governo si sta impegnando per garantire le linee di forniture.
IN EUROPA. Per quanto riguarda i club impegnati sul fronte europeo - Manchester City, Liverpool, Tottenham, Chelsea in Champions League, Manchester United e Wolverhampton in Europa League - per il momento si seguono le indicazioni dell'UEFA. Parecchi tifosi però hanno già fatto sapere che non intendono seguire le loro squadre in trasferta anche in zone non considerate a rischio. La Gran Bretagna è pur sempre un isola e del Continente è meglio non fidarsi...
Cresce però l’ansia nella popolazione: l’amuchina è già quasi introvabile