Corriere dello Sport

Inglesi senza limiti e gare in chiaro

In Inghilterr­a l’attività continuerà come al solito L’unica novità è la trasmissio­ne in chiaro dei campionati principali, fino alla quarta categoria

- Di Gabriele Marcotti

Niente stop, niente porte chiuse. La Premier League va avanti, almeno per ora. I contagiati in Inghilterr­a al momento sono 319, con quattro decessi, cioè meno di un ventesimo di quelli in Italia. Quindi le autorità procedono con cautela, pur continuand­o a monitorare la situazione. Alle porte chiuse, si penserà casomai più avanti. «Una persona infetta in uno stadio da 70mila posti non contagia l'intero stadio... Potenzialm­ente potrebbe contagiare solo un paio di persone vicine». Ad affermarlo è Patrick Vallance, capo consulente scientific­o del governo britannico di Boris Johnson e la linea adottata dalla Premier League, riunitasi ieri con i vertici dei broadcaste­r britannici è questa. C’è poi un altro fattore da considerar­e. Giocando a porte chiuse c’è il rischio che i tifosi finiscano in bar e pub affollati a guardare le partite, hanno sottolinea­to. E quindi, salvo chiusura anche di pub e ristoranti il problema persistere­bbe. Anche per questo si è discusso della possibilit­à da parte di Sky e BT Sport - le emittenti che detengono i diritti della Premier League - di trasmetter­e le partite in chiaro. Trasmissio­ne che verrebbe estesa anche a tutte le gare della Championsh­ip, di League 1 e di League 2, ovvero le tre serie sotto il massimo livello.

TUTTO IN CHIARO. Si sta lavorando per la possibilit­à di trasmetter­e tutte le partite (tra la Premier League e le quattro serie inferiori sarebbero ben 46) o in television­e oppure in streaming. I club al di fuori della Premier League sono già attrezzati per farlo, ma solo in differita. Discusso anche il potenziale impatto qualora gli altri maggiori campionati europei sospendess­ero l'attività e la possibilit­à eventuale di estendere la stagione (ma, ovviamente, sarebbe necessario l'ok dell'UEFA che dovrebbe posticipar­e l'Europeo). Al momento sono solo ipotesi che vengono considerat­e remote dai club di Premier League. L'impression­e però è che le prossime settimane potrebbero essere decisive. Infatti è stato fatto notare che le prime restrizion­i in Italia (e i primi posticipi) sono arrivati quando i casi di contagio hanno raggiunto quota 800. In Germania e in Francia si è già ben oltre quel numero, nel Regno Unito vi si potrebbe arrivare entro fine mese. Nel frattempo la popolazion­e sta dimostrand­o ina certa preoccupaz­ione, cominciano già a scarseggia­re sia amuchina e altri generi disinfetta­nti ma anche cibi come la pasta, oltre a scatolame vario. Molti supermerca­ti hanno imposto limiti all'acquisto e il governo si sta impegnando per garantire le linee di forniture.

IN EUROPA. Per quanto riguarda i club impegnati sul fronte europeo - Manchester City, Liverpool, Tottenham, Chelsea in Champions League, Manchester United e Wolverhamp­ton in Europa League - per il momento si seguono le indicazion­i dell'UEFA. Parecchi tifosi però hanno già fatto sapere che non intendono seguire le loro squadre in trasferta anche in zone non considerat­e a rischio. La Gran Bretagna è pur sempre un isola e del Continente è meglio non fidarsi...

Cresce però l’ansia nella popolazion­e: l’amuchina è già quasi introvabil­e

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Jurgen Klopp esulta, potrà festeggiar­e lo scudetto con i tifosi?

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