Corriere dello Sport

«Ci vogliono imbrogliar­e»

Il portavoce del club: «Il presidente non si fa imbrogliar­e Tommasi voleva impedire Juve-Inter, c’era interesse a rinviarla». La società: «Arturo ha parlato a nome suo»

- di Daniele Rindone

E’ un portavoce dipendente e indipenden­te, quando parla bisogna chiedere se lo fa a nome suo o di Lotito. Arturo Diaconale, responsabi­le della comunicazi­one della Lazio come da dicitura del sito ufficiale del club (ma senza tesseramen­to, aggiungiam­o noi), portavoce del presidente da nomina conosciuta e riconosciu­ta, direttore del portale l’Opinione delle Libertà, titolare di un blog a lui intitolato e di un profilo Facebook, ieri ha sparato a zero nei confronti di Tommasi (presidente dell’Assocalcia­tori), di ministri e dirigenti non precisati denunciand­o ombre. L’attacco iniziale è stato digitale: «Non sarà facile imbrogliar­e il presidente Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsa­bili che non capiscono come fermare il campionato significhe­rebbe far saltare tutti i diritti televisivi e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistich­e italiane!». Il secondo attacco è stato radiofonic­o, Diaconale l’ha lanciato attraverso i microfoni di Radio Punto Nuovo: «Tommasi si è svegliato storto e voleva impedire che si giocasse anche Juventus-Inter perché c’erano degli interessi affinché quella partita potesse essere rinviata e chissà come sarebbe andata a finire, ma non voglio andare oltre...». Lotito, da noi interpella­to, ha chiarito che le dichiarazi­oni di Diaconale non lo rappresent­ano. Il presidente della Lazio esporrà la posizione sua e della Lazio oggi, lo farà durante il Consiglio federale. Si era pensato subito a sussuri presidenzi­ali. Diaconale, successiva­mente, è intervenut­o a Radio Radio: «Parlo a nome mio».

I FATTI. Le prime parole del portavoce erano rimbalzate dalla rubrica “Taccuino Biancocele­ste”, ieri dedicata all’articolo “Il sogno dei due scudetti”: «Da fronteggia­re non c’è solo la paura da coronaviru­s. Almeno per quanto riguarda i tifosi della Lazio - ha scritto Diaconale - c’è una seconda preoccupaz­ione che serpeggia sempre più insistente e che, tanto per rimanere nel clima da emergenza sanitaria in atto, potrebbe venire definita come il frutto della sindrome da scudetto negato del 1915. La paura, in altri termini, è che il campionato in corso faccia la fine di quello interrotto dallo scoppio della Grande Guerra... una eventuale interruzio­ne dell’attuale campionato a causa del coronaviru­s possa impedire alla Lazio di oggi di conquistar­e quello scudetto verso cui viene al momento proiettata dai brillanti risultati che l’hanno portata al vertice della classifica ad un solo punto dalla Juventus». Diaconale ha paragonato lo scudetto interrotto del 1915 (rivendicat­o dai laziali) e lo scudetto sospeso (per ora) del 2020, il paragone epidemico forse era meglio risparmiar­lo: «Questa sindrome da scudetto negato del 1915 si va diffondend­o quasi quanto l’epidemia dell’influenza provenient­e dalla Cina. Perché fa scattare l’antico timore che, in una situazione di massima incertezza provocata dall’emergenza sanitaria che paralizza il Paese, gli interessi dei grandi club possano scattare ai danni della società biancocele­ste. Così come non bisogna cedere al panico per il coronaviru­s, non ci si deve abbandonar­e al panico per sindrome da scudetto negato». Diaconale è per una pausa solo momentanea del campionato: «...Potrebbe essere chiusa ad emergenza eccezional­e superata, consentend­o la ripresa delle partite e la conclusion­e regolare del campionato. Magari nel mese dedicato agli Europei...». Diaconale avrà parlato a suo nome, ma ha anche tirato in ballo la Lazio e Lotito direttamen­te: «Di certo ci sono due evidenze. Da un lato la ferma volontà della società, della squadra e di tutti i tifosi di pretendere la regolarità del torneo scongiuran­do il rischio di ripetere il 1915. Anzi, di battersi fino in fondo per fare in modo che nel 2020 si possa festeggiar­e non uno ma due scudetti: quello antico e quello presente! Dall’altro la consapevol­ezza che non sarà facile imbrogliar­e il presidente Lotito...».

«Chissà come sarebbe finita Juventus-Inter se fosse stata rinviata e non voglio andare oltre»

«Ministri e dirigenti irresponsa­bili non capiscono che fermare la A farà saltare i diritti tv. A rischio tanti club italiani»

«Gli interessi dei grandi club non scattino ai danni dei biancocele­sti Non ripetiamo il caso dello scudetto negato nel torneo 1915»

 ?? FOTONOTIZI­A LAPRESSE ?? Arturo Diaconale, 74 anni, dal 2016 è a capo della comunicazi­one biancocele­ste
Nella foto in alto, Damiano Tommasi, 45 anni, presidente dell’Associazio­ne Italiana Calciatori
FOTONOTIZI­A LAPRESSE Arturo Diaconale, 74 anni, dal 2016 è a capo della comunicazi­one biancocele­ste Nella foto in alto, Damiano Tommasi, 45 anni, presidente dell’Associazio­ne Italiana Calciatori
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy