Corriere dello Sport

Juve e Inter mai senza Dybala ed Eriksen

Per Sarri l’argentino è indispensa­bile Conte deve trovare un posto al danese: può fare la differenza

- Di Filippo Bonsignore

Era Paulo, sembrava Omar. La grande bellezza che ha squarciato il silenzio irreale dello Stadium vuoto ha immediatam­ente fatto riavvolger­e il nastro della memoria. Era Dybala, sembrava Sivori. Stessa provenienz­a, stessa taglia fisica, stessi calzettoni abbassati, stessa classe infinita, stesso sinistro magico, stesso dribbling ubriacante. Se n’è accorto l’interista Young, bruciato due volte all’alba e al culmine dell’azione del gol. Quando è arrivato il tocco di esterno, che ha messo fuori causa Handanovic. Una giocata che in tutto ha ricordato le magìe di Sivori. Un scarica di elettricit­à in una notte che di normale aveva poco, con una cornice deserta attorno allo spettacolo che si è comunque svolto, nonostante l’emergenza nazionale. Dybala ha scelto il modo migliore per regalare un sorriso, per riportare la Juve lassù, davanti a tutti, e per dare un calcio alla crisi che stava avvolgendo la capolista. Sono 91 i gol in bianconero della Joya, che si sta arrampican­do verso quota cento. Rispetto al Cabezon c’è ancora diversa strada da fare: Sivori è il quinto marcatore juventino di sempre con 167 reti, il secondo bomber straniero più prolifico della storia bianconera della storia dopo Trezeguet (171).

IMPRESCIND­IBILE. Il tempo però gioca a favore di Dybala. La perla contro l’Inter apre immediatam­ente le porte al futuro, che Paulo vuole assolutame­nte a tinte bianconere. Lo ha già dimostrato chiarament­e la scorsa estate rifiutando, nel tourbillon dell’agosto tormentato, Manchester United e Tottenham e volendo fortemente un’altra chance con la Juve. E ha avuto ragione. Da esubero a imprescind­ibile il passo è stato breve, nonostante un percorso non semplice di adattament­o tattico nel sistema di Sarri. Falso nove, seconda punta, trequartis­ta, attaccante esterno nel tridente: alla fine Paulo fa sempre la differenza. Dall’inizio o a gara in corso, poco importa. I gol decisivi del Diez iniziano già ad essere tanti. Ha incomincia­to proprio con l’Inter, un girone fa, a San Siro e poi ha proseguito con la doppietta della rimonta da tre punti sul Lokomotiv Mosca che ha indirizzat­o il girone di Champions verso i bianconeri. Finita? Non proprio: altro centro da tre punti al Milan e altra perla, questa volta su punizione da posizione impossibil­e, contro l’Atletico Madrid, prima di chiudere il 2019 con il gioiello di sinistro in casa della Sampdoria, che ha avuto soltanto la sfortuna di capitare nella stessa serata del volo in cielo di Ronaldo, e con il gol, alla fine inutile, in

Falso nove, trequartis­ta, seconda punta o attaccante esterno: alla fine Dybala fa sempre la differenza

Supercoppa. Ora di nuovo l’Inter, dopo una doppietta in coppa Italia all’Udinese e una pennellata su punizione contro il Brescia.

RINNOVO. Adesso inizia un’altra partita, quella del futuro, appunto. Il contratto di Paulo scadrà nel 2022 ma all’orizzonte c’è il rinnovo: almeno fino al 2024. Dybala non si vede con una maglia diversa da quella della Juve; il club non può permetters­i di avvicinars­i al termine del contratto senza agire. E necessaria­mente dovrà fare il primo passo, che è atteso a breve. Si prevede infatti un’accelerazi­one nella trattativa, che dovrà per forza decollare. La scorsa estate, quando la società aveva messo sul mercato la Joya, le parti non si erano lasciate benissimo. Il confronto tra Fabio Paratici e Jorge Antùn, rappresent­ante dell’argentino, era stato duro. Il tempo e le prodezze del Diez hanno aiutato a ricomporre lo scenario e a creare i presuppost­i per un nuovo dialogo. Che non è ancora partito ufficialme­nte. Antùn, infatti, è ancora in Argentina e attende soltanto una telefonata dall’Italia per piombare a Torino. Compatibil­mente con l’attualità di emergenza, i tempi non dovrebbero essere lunghi. L’obiettivo è di allungare il rapporto almeno fino al 2024, il che comporterà una revisione al rialzo dell’ingaggio dagli attuali 7,5 milioni. Sullo sfondo c’è sempre il Psg che monitora la situazione, ma Dybala non vuole altro che la Juve.

E l’ultima perla con l’Inter apre le porte del futuro: il club ora deve blindarlo

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