ROMA A SIVIGLIA STADIO VUOTO TIFOSI BLOCCATI
I due club in contatto per il rimborso ai seicento giallorossi con il biglietto La decisione presa dal ministro della Salute spagnolo: erano arrivate pressioni anche dal sindacato di Polizia
Siviglia-Roma si gioca a porte chiuse. La decisione è arrivata ieri pomeriggio. Inevitabile. Quasi scontata. Per la partita di andata degli ottavi di finale di Europa League in programma giovedì chiude lo stadio Ramón Sánchez Pizjuán. La decisione è stata presa direttamente dal Ministro della Salute spagnolo Salvador Illa che ha comunicato in una conferenza stampa la scelta di far disputare la gara senza pubblico a causa dell'emergenza Coronavirus, accogliendo in tal modo anche la richiesta del sindacato della Polizia Nazionale. La conferma è arrivata nel Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale dalla ministra regionale alla salute dell’Andalusia e comunicata all’Uefa che ha dovuto adeguarsi. In Spagna ci sono due zone rosse, la Comunità di Madrid e i Paesi Baschi. La comunità andalusa non risulta finora tra le più colpite. Il Siviglia lo ribadito con un comunicato apparso nel sito ufficiale del club. Monchi, che in questi giorni è rimasto in contatto con i dirigenti della Roma, era in attesa di decisioni da parte delle autorità governative, arrivate inevitabilmente perché in un momento drammatico come questo l’importante è la salute. L'emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo del calcio. La serie A si ferma, ma si continua a giocare nelle coppe europee. La Roma torna in campo giovedì a Siviglia, la Figc non ha posto veti all’attività internazionale, che vede impegnate, oltre la Roma, anche Juve, Inter, Napoli e Atalanta.
LA POLIZIA. Già in mattinata Jupol, il maggior sindacato di polizia, aveva presentato una richiesta al Governo di disputare il match a porte chiuse proprio a causa dell'emergenza Coronavirus e «dell'impossibilità di garantire la sicurezza sanitaria dei poliziotti impegnati». Gli agenti, inoltre, avevano chiesto «tutto il materiale necessario per evitare il contagio», che «l'uniforme sia disinfettata nel caso in cui sia consentito l'accesso ai tifosi» e che «tutti gli strumenti di lavoro siano disinfettati da società specializzate».
I TIFOSI. Sono oltre seicento i tifosi della Roma che avevano acquistato il biglietto per assistere alla partita di Siviglia. La vendita era stata effettuata dal club giallorosso per conto degli spagnoli, adesso le due società si metteranno d’accordo sulle modalità di rimborso, che dovrebbe essere garantito dalla Roma stessa.
LA SQUADRA. Non ci saranno precauzioni particolari per la trasferta della squadra in Spagna, rispetto a quella in Belgio di due settimane fa. Fino a ieri la Roma non aveva ricevuto comunicazioni sul veto alla trasferta. La partenza è prevista per domani pomeriggio con un volo charter, il rientro subito al termine della partita, con lo stesso aeromobile. Sarà ridotto al massimo anche il personale del media center al seguito della squadra. Al momento resta confermata anche la partita di ritorno, in programma il 19 all’Olimpico, ancora a porte chiuse. Il calcio italiano si ferma fino al 3 aprile, ma per l’attività internazionale permane una deroga. Anche se i calciatori vorrebbero fermarsi completamente fino a quando terminerà l’emergenza. E questo nonostante alcuni nei giorni scorsi abbiano mostrato poca attenzione. Qualcuno ha organizzato feste per i bambini, altri, come Kluivert, si sono messi in viaggio. L'attaccante è andato in Olanda, rientrando ieri per l'allenamento e richiamato dai dirigenti. La società invita a evitare incontri in luoghi affollati, ha annullato qualsiasi attività con gli sponsor, ha svuotato Trigoria per fare in modo che non ci siano contatti dei dipendenti con i calciatori. Nel centro sportivo dispenser di igienizzante ovunque e un kit personalizzato per ogni dipendente.