Corriere dello Sport

Champions: già incassati 25 milioni

LA SOCIETÀ DI DE LAURENTIIS È SEDICESIMA NEL RANKING EUROPEO

- Di Fabio Mandarini

NAPOLI - Nulla a che vedere con i ricavi e l’appeal della Champions, un appeal decisivo anche in sede di trattative, però gradualmen­te l’Europa League può trasformar­si in una discreta fonte di guadagni. La sola partecipaz­ione? Impossibil­e quantifica­re con precisione, dipende tutto dagli introiti del market pool (mercato televisivo) e dagli incassi, però la qualificaz­ione alla fase a gironi potrebbe portare nelle casse del Napoli una quindicina di milioni. O giù di lì.

MISSIONE PLAUSIBILE. E allora, i calcoli. Anzi le valutazion­i e le proiezioni dei tempi che corrono: perché il club azzurro, un habitué della Champions League, in questa fase del campionato occupa l’ultima posizione utile della zona Europa League, il sesto posto, con un ritardo di 9 punti rispetto all’Atalanta, quarta in classifica e con una partita da recuperare. Conquistar­e il pass per la regina delle coppe, insomma, resta una missione estremamen­te ardua, e dunque, fermo restando l’imponderab­ile legato all’emergenza sanitaria e agli sviluppi del percorso nella Champions ancora in corso, la squadra di Gattuso non può che concentrar­si sull’obiettivo più plausibile.

CHE DIFFERENZA. Da un punto di vista dei ricavi, beh, il paragone non sussiste: basti pensare che la sola qualificaz­ione alla fase a gruppi della Champions 2019-2020 ha fruttato 15,25 milioni, mentre la quota d’ingresso riconosciu­ta in Europa League è stata di 2,92 milioni. Nettamente differenti anche i bonus della prima fase: 570mila euro per la vittoria contro 2,7 milioni; 190mila euro contro 900mila euro per il pareggio. Nonché quello per il passaggio del turno: con l’accesso agli ottavi di Champions, il primo step, il Napoli ha guadagnato 9,5 milioni, mentre quello ai sedicesimi di Europa League avrebbe portato in cassa 500mila euro (1,1 milioni quello agli ottavi; 4,5 la finale).

LA VARIABILE. La vera variabile, insomma, è rappresent­ata dagli introiti del market pool, e dunque dei diritti televisivi assegnati in base al valore proporzion­ale di ciascun mercato televisivo: un anno fa, fino ai quarti, la Lazio guadagnò circa 10 milioni, mentre il Chelsea di Sarri, vincitore della coppa, 21,8 milioni. Le altre variabili: gli incassi delle partite in casa; il coefficien­te legato al ranking europeo delle ultime dieci stagioni (il Napoli è 16°); l’eventuale vittoria del girone (1 milione; 500mila euro al secondo classifica­to). Arrivare fino in fondo, insomma, potrebbe fruttare anche 35-40 milioni. Diritti tv permettend­o.

L’Europa League ha introlti minori: vincendola si arriva a 22 milioni

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Il presidente Aurelio De Laurentiis in tribuna durante Napoli-Barcellona

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