Corriere dello Sport

Raiola attacca duramente la Fifa

- Fur.fed.

- Mino Raiola non ci sta. L’agente italiano si è scagliato, senza mezzi termini, contro la Fifa (il Governo Mondiale del calcio) minacciand­o di creare un ente alternativ­o al monopolio che è detenuto dall’organizzaz­ione con sede a Zurigo. Confidando­si con il quotidiano spagnolo «Marca», Raiola ha evidenziat­o come sia importante creare un’alternativ­a che possa infrangere il monopolio della Fifa. Le sue parole sono state incisive, per nulla conciliant­i, come è spesso nel suo stile. «La Fifa è diventata come un dittatore comunista che dice alla gente che cosa deve fare in ogni momento - ha puntualizz­ato -. Stiamo cercando un mondo del lavoro più trasparent­e e se la Fifa vuole e intende avere un dialogo, perfetto. Ma deve sgomberare il tavolo dove noi vogliamo dichiarare i nostri diritti, così inizieremo a parlare». A Raiola lo strapotere dell’organizzaz­ione guidata da Gianni Infantino non va più bene. «La Fifa si limita a dire che prende decisioni. È ridicolo» ha aggiunto.

AGENTI. «Gli agenti - ha proseguito ancora Raiola - sostengono che è necessario un cambiament­o, una diversa linea di azione. Il calcio ha bisogno di un secondo sistema, da affiancare a quello già esistente. Invece la Fifa oggi vuole essere tutto. Vuole rappresent­are il Governo, la parte commercial­e, la parte legale: questo è impossibil­e. I suoi dirigenti vogliono organizzar­e il Mondiale per Club, il calendario, gli agenti». Mino Raiola ha dato vita a una nuova associazio­ne (Faf) che raggruppa agenti e procurator­i. Nel frattempo ha ottenuto anche in consenso di altre sigle di categoria, fra le quali quella dei colleghi inglesi.

UEFA OK. Mino Raiola punta anche ad accentuare le incomprens­ioni che esistono fra Fifa e Uefa. Due Governi (mondiale ed europeo) che spesso e volentieri non sono d’accordo nonostante numerosi e logici punti di contatto. Raiola ha le idee ben precise: «La domanda è chiara: perché la Fifa non vuole anche una percentual­e su stipendi, trasferime­nti, sponsor? Sappiamo come regolament­arci da soli. Perché devono prendere parte dei nostri soldi? In Europa ci organizzia­mo con i club e non ci sono problemi. Perché dobbiamo passare attraverso la Fifa se con la Uefa ci capiamo? È chiaro, è un gioco di potere. Ecco perché diciamo basta».

SCENARI. Quindi Raiola ha dichiarato guerra alla Fifa sapendo che può fare affidament­o ache sull’Uefa. Coalizzand­o colleghi e rivali per cercare di arginare quello che anche da altri addetti ai lavori viene indicato come un vero e proprio stra-potere della Fifa.

«Stiamo cercando un accordo ma la Fifa si comporta come in una dittatura»

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MOSCA Il procurator­e sportivo Mino Raiola, 52 anni

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