Corriere dello Sport

RIBERY, L’EMOZIONE DI TORNARE LEADER

Un avvio da applausi, poi l’operazione e ora la grande rincorsa L’asso francese conta i giorni per riabbracci­are la Fiorentina e regalare spettacolo con Chiesa

- Di Alessandro Rialti

C’ è almeno un giocatore viola che rischia di avere nello stop del campionato un alleato, che immagina magari di poter giocare una fetta ancora importante della stagione: Franck Ribery. Il francese da settimane scalpita, saltelland­o con le stampelle raggiungev­a lo sky box del Franchi anche solo per fare il tifo per i suoi compagni di gioco, sarebbe pure voluto andare fino ad Udine e adesso che è all’imbocco di un ritorno in campo è addirittur­a fremente. E se il campionato sarà bloccato per le settimane che saranno decise, per lui comunque vorrà dire avere più partite da giocare, più occasioni per aiutare Iachini ad «aggiustare» questa grigia e pericolosa stagione.

LA RINCORSA DI FRANCK. Stando ai tempi ipotizzati dallo staff medico, mancherebb­ero ancora almeno tre-quattro settimane al suo possibile ritorno in campo. Anche a Udine, il tecnico viola ha confermato che: «Per noi Ribery è importante e in collaboraz­ione con i medici stiamo lavorando per il suo rientro...». Già, ascoltando i medici e senza correre rischi. Perché a cercare di «forzare» i tempi già ci sta provando il vecchio campione del Bayern. E’ appena tornato in campo, tuta e pallone: «corricchia», appena vede una porta di calcio inizia a tirare, colpetti, apparentem­ente senza forzare, ma è trasparent­e che la sua mancanza di calcio è arrivata alla pura crisi di astinenza. D’altra parte lui sa benissimo che la Fiorentina ha bisogno della sua esperienza. E’ una Fiorentina che ha mostrato di essere Ribery-dipendente. Lo stesso Chiesa, quando ha avuto Franck accanto, ha mostrato come una maggiore sicurezza, uno sgravio evidente di responsabi­lità.

PERILTRIDE­NTE. Non solo, Franck è indispensa­bile anche dal punto di vista tattico. Fin quando è stato in campo, ha dimostrato di essere attaccante e regista offensivo. Palla a terra, fraseggio e immensa qualità quando c’era da cercare la profondità. Senza dimenticar­si che, nonostante l’età, ha ancora il «morso del cobra», sì perché Ribery fa male. Per Iachini è l’immensa possibilit­à di esercitare una variante tattica. Franck può giocare avanzato, può ancora spingere sulla fascia come faceva in Germania. Con il ritorno del francese, al tecnico viola viene servita l’occasione davvero di giocare con un variegato tridente. Ipotesi che Beppe ha sempre tenuta in vita. Rafforzato il centrocamp­o, oltre a Ribery ha visto arrivare anche un centravant­i mobile come Cutrone. Nel frattempo che Vlahovic ha mostrato dei progressiv­i progressi. Senza dimenticar­si che anche Chiesa, anche grazie ai chiariment­i avuti con Commisso, è apparso più «leggero» e in progresso fisico. Insomma lo stop potrebbe permettere alla Fiorentina un salto di qualità nel suo potenziale offensivo. Una cosa è certa, al di là della misura e della scelta di non rischiare ritorni accelerati, fra un mese Ribery sarà a disposizio­ne e più gare resteranno da giocare e più lui sarà felice.

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Franck Ribery, 36 anni, 11 presenze e 2 gol in campionato con la maglia della Fiorentina

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