Dragowski, quando l’oro è in porta
Risoluto come sempre. Con le sue parate e con le parole. Perché lui, Bart Dragowski, il portiere polacco che nel silenzio di Udine è stato in grado di tenere per la seconda trasferta consecutiva la sua porta inviolata, non ci ha girato intorno. «Senza i nostri tifosi non è lo stesso» ha scritto ieri, aggiungendo un cuore viola e l’hashtag #forzaviola, semmai a non cambiare è questo suo esser diventato più difficile da superare. Sperava anche lui di regalare, dal campo, un sorriso capace di portare tre punti in classifica, e adesso dovrà aspettare, provando nel frattempo a migliorare ancora.
MECCANISMI RODATI. Con l’arrivo di Beppe Iachini sulla panchina viola, in 9 partite di campionato, non ha incassato gol per quattro volte, contro le sole tre occasioni della gestione Montella. I meccanismi, insomma, sono stati rodati, pur essendo a volte cambiati gli interpreti della difesa, tra turni di squalifica e nuovi innesti figli del mercato invernale. Quel che è certo è che il portiere viola, in pochissimo tempo, si è preso tutto quello che fino a poco più di un anno fa era stato costretto soltanto a sognare.
Aveva dovuto spingere per ottenere il via libera e finire a Empoli, nel gennaio 2019, pur di provare a mettersi in discussione, di nuovo titolare. E da allora la prospettiva si è rovesciata.
PIÙ FORTE DI TUTTO. Rientrato dal prestito, ha convinto in un attimo i dirigenti a non cedere alle lusinghe dei corteggiatori esteri - tanto che ad essere ceduto, per quanto in prestito, è stato l’altro giovane, Lafont, uno dei più giovani a tagliare il traguardo delle 100 presenze nei cinque campionati top a livello europeo (dietro Donnarumma) -, si è preso il prolungamento di contratto e quella porta che per troppo tempo lo aveva visto nei panni di eterno secondo. Gli è bastato qualche mese per far ricredere anche i più scettici, per poi diventare lui stesso il perfetto garante dei pali viola. Solo nelle ultime settimane ha parato un calcio di rigore a Criscito evitando una sconfitta, contro la Samp ha fatto la differenza su Tonelli, con una parata capace di esaltare tutte le sue migliori qualità e pure su Rebic, col Milan, ha neutralizzato un colpo che pareva praticamente già in rete. Granitico e trascinatore, insomma.
L’INIZIATIVA. L’altro portiere, quello che si è messo in luce in Coppa Italia, Pietro Terracciano, invece, ha voluto rilanciare la raccolta di fondi per aiutare i medici pubblicando link e ricevuta della donazione fatta al San Raffaele di Milano per rafforzare il reparto di terapia intensiva.
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