Corriere dello Sport

BOLOGNA-PALACIO RINNOVO SCONTATO

Il contratto dell’argentino scade a giugno, la società vuole blindarlo Mihajlovic stravede per la punta che sa giocare sia come esterno che come attaccante centrale

- di Claudio Beneforti

Di sicuro quanto meno rappresent­ano un forte disagio e una preoccupaz­ione in più per Rodrigo Palacio, il campione argentino ha la famiglia a Milano e di conseguenz­a almeno a oggi non potrà comportars­i come in certi periodi ha fatto in passato, e cioè raggiunger­la tra un allenament­o del mattino e quello del pomeriggio del giorno successivo. In attesa di conoscere quelli che saranno i nuovi scenari, con l’intera Lombardia che da un paio di giorni è diventata zona rossa, è evidente che Rodrigo non potrà muoversi dalla sua casa di Bologna, tra l’altro posizionat­a nelle vicinanze del centro tecnico di Casteldebo­le, con la speranza che questo divieto venga cancellato al più presto. Va sottolinea­to come Palacio sia arrivato a Bologna nell’estate del 2017, con la famiglia che è rimasta a vivere nel capoluogo lombardo anche per la vicinanza che c'è tra le due città, su per giù un’oretta di treno. E al di là di questo periodo di grande emergenza, Palacio e i suoi familiari continuera­nno a dividersi tra Bologna e Milano. Continuera­nno, certo, perché il Bologna vuole che Rodrigo resti a Casteldebo­le e lo stesso Rodrigo è felice di poter restare, sentendosi un giocatore estremamen­te importante per

Sinisa e amato da tutto il popolo rossoblù.

UNA FIRMA SCONTATA. Sì, il contratto dell’attaccante argentino per il quale Mihajlovic ha addirittur­a cambiato i suoi piani di mercato è in scadenza a giugno, ma fate conto che il suo rinnovo sia soltanto una formalità, perché nel Bologna di Sinisa ci sarà sempre posto sia per la persona che per il campione Palacio. Che arrivato a Casteldebo­le come alternativ­a di Mattia Destro o nelle migliori delle ipotesi per giocargli vicino, con il tempo è diventato addirittur­a insostitui­bile. O per essere ancora più chiari, il numero uno degli attaccanti. E attenzione, per tutti gli allenatori che via via Rodrigo ha avuto, da Roberto Donadoni a Filippo Inzaghi a Sinisa Mihajlovic. Che, per approfondi­re il concetto precedente, nella sessione di mercato di gennaio ha chiesto alla società di prendergli Musa Barrow e non una prima punta vera per non disturbare Palacio, ritenendol­o il titolare della cattedra. Ecco, solo per Zlatan Ibrahimovi­c Miha avrebbe fatto uno strappo alla regola, ma anche nel caso in cui lo svedese avesse scelto il Bologna, Palacio un posto in squadra se lo sarebbe ritagliato ugualmente. Per un motivo su tutti: sa fare alla grande anche la seconda punta, l’esterno destro e l’esterno sinistro, oltre alla prima punta, perché Rodrigo ha i giusti tempi di gioco, la capacità di saltare l’uomo sia nel breve che nel lungo e certi movimenti in apertura che soprattutt­o nelle partite fuori casa consentono ai difensori e ai centrocamp­isti di avere tante soluzioni di gioco, anche quando sono pressati. E guai a dimenticar­e l’enorme lavoro che Palacio garantisce anche nella fase passiva del gioco. Quando il Bologna lo ha preso sapeva di aver portato a Casteldebo­le un grande attaccante, ma probabilme­nte mai i capi rossoblù si sarebbero aspettati di aver regalato sia all’allenatore (Donadoni, che fortemente lo aveva voluto) che all’intero gruppo un calciatore che da subito è diventato un autentico valore aggiunto e un grande esempio da seguire.

La sua famiglia è a Milano: Rodrigo non potrà vederla nei prossimi giorni

 ?? LAPRESSE ?? L’argentino Rodrigo Palacio, 38 anni, attaccante del Bologna
LAPRESSE L’argentino Rodrigo Palacio, 38 anni, attaccante del Bologna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy