MALAGÒ AL GOVERNO «AIUTI ALLO SPORT»
«Ho chiesto di inserire anche il nostro comparto nel futuro piano di sostegno economico» E parte la campagna ministeriale #DistantiMaUniti
Disposizioni draconiane e richiesta di aiuti economici al governo. Lo sport italiano tutto cerca di tenere la barra dritta nel giorno in cui decide lo stop di tutte le attività fino al 3 aprile. A 140 giorni dal via all’Olimpiade di Tokyo non si gioca più negli stadi, nei palasport, in piscina, né all’aperto né al coperto, tanto meno a porte chiuse. Almeno a livello di sport di squadra. Questa la decisione presa all’unanimità al termine della riunione straordinaria sull’emergenza coronavirus convocata al Foro Italico dal presidente Giovanni Malagò, alla quale hanno partecipato molti presidenti federali degli sport di squadra, appunto, alcuni dei quali sono intervenuti via Skype.
Le conclusioni cui sono arrivati i vertici dello sport vanno incontro alle richieste di alcuni presidenti federali, dal basket al nuoto-pallanuoto. Per formalizzare la sospensione di tutte le attività di squadra a ogni livello è stato chiesto «al Governo di emanare un apposito decreto della presidenza del Consiglio che possa superare quello attualmente in corso di validità».
Non si è fatta attendere la risposta del ministro, che ha annunciato come già oggi possa essere firmato il DPCM. «Ho appreso con piacere l’esito dell’incontro con il presidente Malagò: ringrazio tutti per la serietà e la presa di coscienza della gravità della situazione. Sono già al lavoro alla stesura del decreto che spero possa essere firmato già domani (oggi, ndr)», ha dichiarato Spadafora.
Dal Foro Italico si fa sapere che il decreto atteso in giornata è probabile che possa contenere uno stop generalizzato a tutte le attività sportive, di squadra e individuali, professionistiche e dilettantistiche.
Per superare alcune incomprensioni nell’interpretazione del decreto di domenica notte della presidenza del Consiglio, i vertici dello sport italiano hanno anche deciso di «chiedere alle Regioni, pur nel rispetto dell’autonomia costituzionale, di uniformare» le singole ordinanze alle decisioni del governo. Ma Coni e federazioni sono andate oltre la storica decisione di fermare per tre lunghe settimane tutto lo sport. Chiedendo all’Esecutivo di «inserire anche il comparto sport, sia professionistico sia dilettantistico, nell’annunciato piano di sostegno economico per compensare disagi ed emergenze che lo sport italiano ha affrontato finora con responsabilità».
In realtà, dall’atletica al rugby dallo sci al nuoto e al tiro a volo, molti sport avevano già abbassato la saracinesca in una fase per molti delicata con l’approssimarsi dei Giochi di Tokyo e nel pieno delle qualificazioni olimpiche. A soffrire in particolare per l’emergenza del Covid-19 i team azzurri che in primavera avrebbero dovuto guadagnarsi il pass olimpico. Annullati tutti i tornei di badminton, beach volley e in bilico (almeno per gli italiani) le qualificazioni della canoa. Rinviato a maggio il preolimpico della pallanuoto femminile (originariamente previsto a Trieste), con l’India che ha annullato il torneo di basket 3x3.
Il Coni continuerà a sostenere le federazioni in tutte le iniziative anche in vista delle prossime scadenze legate alle qualificazioni. Ieri ha autorizzato Vanessa Ferrari e Lara Mori alla trasferta a Baku, in Azerbaigian, dove nel weekend le due azzurre potranno partecipare alla terza tappa del Circuito 2000 della World Cup di ginnastica artistica. Le due atlete dell’Esercito hanno beneficiato del via libera in quanto atlete agonistiche di vertice in preparazione per i Tokyo. Entrambe sono in corsa per un pass olimpico al corpo libero.
Soddisfatto, ma sempre preoccupato, il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, costretto nei giorni scorsi a cancellare gli Assoluti primaverili di Riccione della prossima settimana, validi quali Trials olimpici: «Siamo di fronte a una emergenza, è corretto che sia il governo a dire cosa fare e tutti devono obbedire: deve esserci una linea univoca dello sport e questa deve essere indicata dalle autorità».
Intanto, Spadafora che domenica si era invano appellato alla Lega calcio per lo stop totale del campionato, ha lanciato la campagna social #DistantiMaUniti, con testimonial di rango da Valentino Rossi a Filippo Tortu.
Nuoto, tiro a volo e sci avevano deciso già lo stop. Ginnaste azzurre: sì a Baku