Sassari dice no e torna a casa
Niente porte chiuse? Niente partita. Stasera si sarebbe dovuto giocare in Spagna, a Burgos (ore 20.30), gara 2 degli ottavi di Champions, ma il Banco di Sardegna è rientrato nell’isola. Dopo aver emesso un comunicato in mattinata dove chiedeva che la gara si svolgesse a porte chiuse, la società del presidente Stefano Sardara ha deciso di rinunciare alla partita.
«La Dinamo Banco di Sardegna ha appreso dalla Basketball Champions League che non c’è intenzione da parte delle autorità spagnole a far disputare la sfida di ritorno degli ottavi di finale a porte chiuse, permettendo così l’accesso ai tifosi alla partita di domani contro San Pablo Burgos. Vista la gravità della situazione in quella provincia, più volte segnalata e a tutela della squadra e dello staff, chiusa precauzionalmente in albergo fin dall’arrivo in Spagna, il club ha disposto il rientro immediato di tutto il gruppo con volo diretto privato su Alghero».
E’ vero che nel fine settimana si è giocato regolarmente il turno del campionato spagnolo (sabato il Burgos ha battuto il Fuenlabrada 89-85) ma è altrettanto vero che la provincia castigliana ha registrato 18 casi di Coronavirus. La Fiba è rimasta inerte, non ha diramato provvedimenti a differenza di quanto fatto dal Coni e dalla Fip.
Il club sassarese precisa: «La Dinamo Banco di Sardegna esprime tutto il suo rammarico per la posizione assunta dalla Basketball Champions League in un delicato contesto di epidemia e alto rischio di contagio come quello attuale, in un quadro che avrebbe sicuramente meritato le restrizioni richieste, peraltro già ampiamente in uso anche in Spagna» .
Del resto, a dimostrazione di un pericolo reale, nonostante il rifiuto del San Pablo Burgos che ha parlato di “normalità assoluta”, va detto che per quanto riguarda l’Eurocup, organizzata dall’Eurolega, un’altra formazione spagnola, l’Unicaja Malaga, ha fatto sapere tramite il direttore sportivo Manolo Rubia: «Se la gara con la Reyer Venezia verrà confermata, giocheremo a porte chiuse».
A Sassari verrà data partita persa e sarà eliminata, ma il presidente Stefano Sardara è deciso: «La nostra priorità e responsabilità è salvaguardare il nostro gruppo e, senza le garanzie minime, non siamo disposti a mettere a rischio i nostri giocatori e il nostro staff».
Il Burgos si è rifiutato di giocare a porte chiuse. La Fiba resta inerte