Corriere dello Sport

La Wierer scrive: «Andrà tutto bene» Ma non i tiri al poligono, purtroppo

Dorothea 17ª dopo il messaggio solidale sulla carabina. «Assurdo gareggiare, non ci si concentra»

- Di Alberto Dolfin

Doro furiosa. Oggi, la stella del biathlon azzurro può conquistar­e la seconda Coppa del Mondo in carriera, anche se le serve un’impresa nell’inseguimen­to di Kontiolaht­i, dopo la sprint sottotono di ieri conclusa al 17º posto a causa dei tre errori al tiro. Eppure, infilare gli sci e prendere la mira al poligono sono gli ultimi dei pensieri per Dorothea Wierer: la mente e il cuore sono altrove. Volano lontano verso la valle d’Anterselva, dove è nata e che soltanto lo scorso mese ha incensato le sue imprese iridate con le 4 medaglie nei Mondiali di casa. Sembra passata un’eternità da quei giorni magici e, in questi attimi bui, Doro vorrebbe soltanto preoccupar­si dei suoi cari che vivono là e tornare nella non lontana Val di Fiemme dal marito Stefano, anziché trovarsi a gareggiare per forza. «Andrà tutto bene, vinceremo insieme», ha scritto sulla carabina, per un messaggio che è diventato virale sui social.

LO SFOGO. Poi, dopo la gara sulle nevi finlandesi si è sfogata: «Sono un po' delusa, è difficile rimanere concentrat­a in queste condizioni, stiamo passando tutti gran parte della giornata a vedere cosa succede in Italia e nel mondo, non è facile pensare allo sport. Sono abbastanza colpita dal comportame­nto dell'Ibu (il massimo organo mondiale del biathlon, ndr), che ha preso la decisione di farci correre quando tutto il mondo dello sport si è fermato, senza nemmeno chiedere il nostro parere. Evidenteme­nte, comanda il potere dei soldi e dei contratti, anziché la salute degli atleti».

Tutti gli sport della neve sotto l’egida della Fis e quelli del ghiaccio sotto l’Isu hanno terminato anticipata­mente le loro stagioni. L’Ibu, invece, ha cancellato la tappa della prossima settimana a Oslo, ma tenuto in piedi lo show senza spettatori a Kontiolaht­i, confermand­o le due sprint tra giovedì (uomini) e ieri (donne) e i due inseguimen­ti odierni, cancelland­o soltanto le due staffette miste di domani.

Tutta la rabbia che ha in corpo, Doro la scaricherà nell’ultima fatica odierna, in cui le tocca recuperare 47” dalla rivale diretta per la Coppa del Mondo, Tiril Eckhoff, che oggi scatterà per terza. L’azzurra ha otto punti di vantaggio in classifica e, come ha sempre fatto, punta sull’istinto. La rivale ha vinto tre delle quattro gare nel format in questione disputate nell’inverno corrente, ma l’ultima, quella iridata di Anterselva, è stata l’apoteosi della finanziera altoatesin­a, anche lei molto forte nella «caccia alle avversarie».

DUELLO ANNUNCIATO. Doro libera la mente da ogni pensiero, o almeno ci prova: «Adesso non dobbiamo fare troppi calcoli in vista dell'ultima gara, ho vissuto più o meno la stessa situazione l'anno passato, anche se le cose poi andarono bene. Però, rispetto al 2019 le mie avversarie viaggiano molto più forte sugli sci».

Sarà sfida a due con la Eckhoff, perché col 28º posto di ieri Hanna Oeberg si è tirata fuori dai giochi. Il biathlon non è uno sport di squadra, ma tra le alleate o comunque come punto di riferiment­o in pista, la Wierer potrebbe anche trovare Lisa Vittozzi, che scatterà per quarta, 37” dopo la tedesca Denise Herrmann, vincitrice ieri con una grandissim­a prova di forza. La carabinier­a sappadina ha commesso un solo errore al poligono nella sprint e vuole chiudere una stagione difficile e sotto le sue aspettativ­e con un podio. Tutti gli occhi dell’Italia però saranno puntati sulla compagna. Comunque vada, andrà tutto bene, Doro: hai fatto sognare tutto lo Stivale quest’inverno e già ti sei ritagliata un posto nella storia dello sport azzurro. Se ti riuscisse l'accoppiata d’oro e di cristallo per la seconda stagione consecutiv­a però, saresti nella leggenda.

 ?? ANSA ?? La campioness­a azzurra Dorothea Wierer, 29 anni, all’arrivo al poligono, mentre si appresta a imbracciar­e il fucile
ANSA La campioness­a azzurra Dorothea Wierer, 29 anni, all’arrivo al poligono, mentre si appresta a imbracciar­e il fucile
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