Corriere dello Sport

SCUDETTO D’ESTATE IL RITORNO ALLA VITA

Martedì la Uefa deciderà la linea da seguire davanti alla pandemia Nel prossimo summit Ceferin dovrà far slittare l’Europeo. Così verrà ridisegnat­o il calendario

- Di Andrea Santoni

Sarà più semplice per Michele Centenaro, segretario generale dell’Uefa, riuscire a coordinare da Nyon, martedì prossimo, la mega conference call straordina­ria sull’emergenza Covid-19 che per il presidente Aleksander Ceferin trovare il punto di caduta praticabil­e per salvare la stagione del calcio europeo, vittima collateral­e del conflitto contro il coronaviru­s. Un incontro resosi necessario per l’evolversi della situazione sanitaria nell’intero continente. Rispondera­nno all’appello le 55 federazion­i nazionali che compongono la Uefa, per noi dunque il presidente Gravina, oltre al presidente dell’Eca, Agnelli e con lui per l’associazio­ne dei 220 club d’Europa, Nasser Al-Khelaifi. Inoltre sarà collegato anche il presidente del sindacato mondiale dei calciatori, Fifpro, Philippe Piat. All’ordine del giorno la discussion­e su un nuovo calendario possibile per i campionati nazionali, a partire dai top 5, in questo momento fermati ovunque, per le coppe e per Euro 2020, programmat­o dal 12 giugno (partita d’esordio a Roma, Italia-Turchia) al 12 luglio (Londra), dopo le finali di Europa League (Danzica, 27 maggio) e di Champions League (Istanbul, 30 maggio).

PRIMA I CAMPIONATI. Il fatto è che le drammatich­e notizie che si accavallan­o di ora in ora cambiano anche gli scenari futuribili. Solo due settimane fa ad Amsterdam, Ceferin era stato deciso nel negare l’esistenza del problema, sia per lo svolgiment­o dei due tornei internazio­nali per club che per il 16° campionato europeo per nazioni, organizzat­o in forma itinerante in 12 Paesi diversi. Di lì in poi anche la Uefa è stata travolta dagli eventi, culminati l’11 marzo scorso nel riconoscim­ento della pandemia in atto certificat­a dal dg dell’Organizzaz­ione Mondiale della Sanità, l’eritreo Tedros Adhanom Ghebreyesu­s.

Nemmeno 24 ore ed è arrivata la convocazio­ne dell’assemblea plenaria Uefa per il 17 marzo. Alla quale l’Italia, con Gravina e con l’ad della Lega, Luigi De Siervo, parteciper­à con una linea unitaria, condivisa anche dall’Eca, per quanto riguarda Euro 2020: impossibil­e mantenere la data attualment­e in calendario. La richiesta sarà quella di privilegia­re la fine regolare della stagione, possibilme­nte entra il 30 giugno, per evitare complicazi­oni legate alla scadenza dei contratti. Di qui la proposta di rimandare l’Europeo di un anno. Naturalmen­te il quadro è complicati­ssimo. Lo scenario più probabile è quello che vede la fine della stagione in corso al 31 di luglio (necessaria in questo senso una deroga federale ad hoc in materia contrattua­le), data utile anche per l’assegnazio­ne sul campo di Champions e Europa League. Questo sempre che la pandemia conosca un migliorame­nto generalizz­ato. Perché nelle previsioni della Ragioneria dello Stato, che ha fornito i dati utili alla formazione delle prime misure di sostegno economico del Governo, la situazione italiana dovrebbe ritrovare una “normalità allertata” a partire da inizio maggio. Per come sta procedendo il contagio saranno allora altri Paesi (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito) a essere in piena emergenza. Mentre il calcio di casa nostra potrebbe riuscire a completare il proprio percorso. Come?

L’ipotesi italiana è ripartire a maggio Con 15 finestre per scudetto e C.Italia

DATE. Con un tour de force. Tra campionato e coppa Italia servono 15 finestre (13 di serie A, compreso i 4 recuperi della 25ª, e 2 di coppa, per ritorno delle semifinali e finale) per assegnare scudetto e coppa sul campo. Bene: anche se i calciatori tornassero ad allenarsi solo a fine aprile, come possibile, da metà maggio, giocando sempre anche turni infrasetti­manali, inizialmen­te a porte chiuse, si arriverebb­e a fine giugno con i due percorsi archiviati. A quel punto nel mese successivo (in fondo Euro 2020 doveva finire il 12 luglio) potrebbe esserci spazio per completare il quadro delle coppe europee (servono 6 finestre di Champions e 7 di Europa League, riducibili di 2 se quarti e semifinali venissero giocati in gara unica). Sempre che il resto dell’Europa sia in grado di tornare a giocare. Va da sé che l’Europeo dovrebbe slittare di un anno (e qui si aprirà il capitolo del rapporto con la Fifa, che nel giugno 2021 ha in programma il primo mondiale per club a 24 squadre...), magari annullando il previsto Euro U21. Tutti ragionamen­ti che in queste ore buie i vertici del calcio europeo stanno comunque facendo, ipotizzand­o anche soluzioni alternativ­e, tipo final four. Nella speranza che la pandemia non dica l’ultima parola su tutto, costringen­do Uefa ma anche Figc e Lega a dolorose scelte a tavolino.

Il problema sarà il resto dei Paesi Senza Euro, forse a luglio le coppe Uefa

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GETTY Un colloquio in tribuna tra Aleksander Ceferin, presidente Uefa, e Gianni Infantino, numero 1 della Fifa

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