«Un’occasione per lavorare sui guai fisici»
I consigli del preparatore Pincolini ai calciatori chiusi in casa «Tutte le mattine briefing video con lo staff e due ore di seduta Niente paura se non c’è il pallone»
fila, quanto a lavoro tra le mura di casa: fatiche trasferite agli utenti di Instagram, tramite le stories. Baselli si dà anche alle pulizie domestiche, Simone Zaza si sta dando da fare per la raccolta fondi a favore della Regione Basilicata, invitando tutti a una donazione. Lo stesso appello è rivolto da Lorenzo De Silvestri verso l’ospedale San Martino di Genova. Nel frattempo Armando Izzo ha cambiato completamente look, rasandosi i capelli a zero.
UDINESE
Vincenzo Pincolini, preparatore atletico del Club Italia e della Nazionale Under 21: blocco diffuso degli allenamenti e limitazioni alla libertà di movimento. Come se ne esce senza uscire di casa? «Dandosi un’organizzazione. I giocatori sono abituati ad arrivare a Milanello, ad Appiano Gentile, a Formello e a trovare una lavagna con tutti gli orari. Ogni mattina farei un briefing in videochiamata con i tecnici e i compagni. Uno spogliatoio virtuale che permetta di mantenere un contatto da trasformare in motivazione. Con tutte le pressioni negative che ci sono intorno, la stampa e la Tv che parlano a tappeto del problema Coronavirus, l’attenzione va tenuta alta».
In questo briefing bisognerà anche dare consigli ai singoli su come tenersi in forma.
«Tutti hanno già ricevuto programmi da seguire a casa. Tanti si stanno attrezzando con tapis roulant o cyclette. A parte che un terzo dei calciatori dispone di palestre private. Ma non è che occorra molto. Quando hai un tappetino, un elastico e un tavolo ben piantato possiedi già uno strumento artigianale per l’estensione delle gambe. Tutto questo serve a semplificare una ripresa che per forza di cose si concentrerà sui fattori tecnici. Perché adesso si parla sempre di lavorare senza il pallone». dieci di cyclette e dieci di stretching. Poi facciamo quaranta minuti di prevenzione mirata: per esempio, chi è reduce da operazioni alle ginocchia opterà per il potenziamento del quadricipite, chi è soggetto a infortuni muscolari per esercizi di allungamento con l’elastico; lavori di equilibrio per la caviglia, posture contro problemi di pubalgia eccetera. A giorni alterni, quaranta minuti aerobici di potenza o resistenza alla velocità sul tapis roulant, a ritmi variabili. Quindi venti minuti di addominali, dorsali e lavoro fisico generale. A giorni alterni balzi, saltelli, affondi per la forza degli arti inferiori. Che cosa mangiare lo lascio dire ai nutrizionisti. Suggerisco solo: alimentazione equilibrata».
E nel resto delle ore?
«Chi ha figli trova il suo daffare. Ma facciamo i fenomeni. Si può anche leggere qualche libro, coltivare la propria cultura pure attraverso Internet. Io suggerisco gli appuntamenti quotidiani su Facebook di Mauro Berruto, l’allenatore di pallavolo. Racconta storie di sport di notevole bellezza».
L’attività sessuale va regolamentata?
«Diciamo che dev’essere normale. La verità è che più ne fanno meglio è. Vuol dire che sono fisicamente a posto».
Il pallone, purtroppo, deve aspettare.
«Per tre settimane, persino un mese, si può sostenere questo regime, anche dal punto di vista psicologico. Ma quando verrà il momento di riprendere la voglia sarà tanta che in sette-dieci giorni saranno tutti in condizioni di giocare. L’importante è non mettere su due chili: al ritorno rischi di farti male».