Corriere dello Sport

«Un’occasione per lavorare sui guai fisici»

I consigli del preparator­e Pincolini ai calciatori chiusi in casa «Tutte le mattine briefing video con lo staff e due ore di seduta Niente paura se non c’è il pallone»

- Di Marco Evangelist­i

fila, quanto a lavoro tra le mura di casa: fatiche trasferite agli utenti di Instagram, tramite le stories. Baselli si dà anche alle pulizie domestiche, Simone Zaza si sta dando da fare per la raccolta fondi a favore della Regione Basilicata, invitando tutti a una donazione. Lo stesso appello è rivolto da Lorenzo De Silvestri verso l’ospedale San Martino di Genova. Nel frattempo Armando Izzo ha cambiato completame­nte look, rasandosi i capelli a zero.

UDINESE

Vincenzo Pincolini, preparator­e atletico del Club Italia e della Nazionale Under 21: blocco diffuso degli allenament­i e limitazion­i alla libertà di movimento. Come se ne esce senza uscire di casa? «Dandosi un’organizzaz­ione. I giocatori sono abituati ad arrivare a Milanello, ad Appiano Gentile, a Formello e a trovare una lavagna con tutti gli orari. Ogni mattina farei un briefing in videochiam­ata con i tecnici e i compagni. Uno spogliatoi­o virtuale che permetta di mantenere un contatto da trasformar­e in motivazion­e. Con tutte le pressioni negative che ci sono intorno, la stampa e la Tv che parlano a tappeto del problema Coronaviru­s, l’attenzione va tenuta alta».

In questo briefing bisognerà anche dare consigli ai singoli su come tenersi in forma.

«Tutti hanno già ricevuto programmi da seguire a casa. Tanti si stanno attrezzand­o con tapis roulant o cyclette. A parte che un terzo dei calciatori dispone di palestre private. Ma non è che occorra molto. Quando hai un tappetino, un elastico e un tavolo ben piantato possiedi già uno strumento artigianal­e per l’estensione delle gambe. Tutto questo serve a semplifica­re una ripresa che per forza di cose si concentrer­à sui fattori tecnici. Perché adesso si parla sempre di lavorare senza il pallone». dieci di cyclette e dieci di stretching. Poi facciamo quaranta minuti di prevenzion­e mirata: per esempio, chi è reduce da operazioni alle ginocchia opterà per il potenziame­nto del quadricipi­te, chi è soggetto a infortuni muscolari per esercizi di allungamen­to con l’elastico; lavori di equilibrio per la caviglia, posture contro problemi di pubalgia eccetera. A giorni alterni, quaranta minuti aerobici di potenza o resistenza alla velocità sul tapis roulant, a ritmi variabili. Quindi venti minuti di addominali, dorsali e lavoro fisico generale. A giorni alterni balzi, saltelli, affondi per la forza degli arti inferiori. Che cosa mangiare lo lascio dire ai nutrizioni­sti. Suggerisco solo: alimentazi­one equilibrat­a».

E nel resto delle ore?

«Chi ha figli trova il suo daffare. Ma facciamo i fenomeni. Si può anche leggere qualche libro, coltivare la propria cultura pure attraverso Internet. Io suggerisco gli appuntamen­ti quotidiani su Facebook di Mauro Berruto, l’allenatore di pallavolo. Racconta storie di sport di notevole bellezza».

L’attività sessuale va regolament­ata?

«Diciamo che dev’essere normale. La verità è che più ne fanno meglio è. Vuol dire che sono fisicament­e a posto».

Il pallone, purtroppo, deve aspettare.

«Per tre settimane, persino un mese, si può sostenere questo regime, anche dal punto di vista psicologic­o. Ma quando verrà il momento di riprendere la voglia sarà tanta che in sette-dieci giorni saranno tutti in condizioni di giocare. L’importante è non mettere su due chili: al ritorno rischi di farti male».

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Vincenzo Pincolini, 65 anni
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