Il Napoli chiama, Napoli risponde Ore 19.45: tutti insieme a cantare
Insigne guida il flash mob lanciato con l’hastag #Haddapassaanuttata: la città si sporge alla finestra
Alle 19.45, spaccando il secondo, è ancora lui, Lorenzo Insigne, a guidare la rivolta come Masaniello: “Un giorno all'improvviso m’innamorai di teee... E oggi come allora, difendo la città”. E via a diffondere il video registrato in tuta sullo splendido terrazzo di casa, con uno dei suoi bimbi che gli saltella intorno e il panorama mozzafiato di una Napoli spettrale, deserta ma pur sempre cartolina, a far da sfondo. E fu così che il flash mob promosso dal club azzurro di buon mattino attraverso i social prese forma: tanti, tantissimi napoletani e tifosi del Napoli sparsi in tutte le province della regione hanno cantato ieri dai balconi e dalle finestre idealmente contro il Coronavirus, intonando quello che ormai la squadra e il popolo del San Paolo considerando un inno.
Un inno alla gioia delle vittorie; all’amore sportivo celebrato insieme, la gente sugli spalti e i giocatori che saltano abbracciati sotto la curva; e ora anche un inno alla speranza. Con l’hashtag in lingua napoletana in bella mostra: #HADAPASSAANUTTATA.
TUTTI INSIEME. E allora, Cantanapoli. E sorride al Guaio, quello grande e grosso; invisibile ma visibile. Immarcabile, per il momento: Covid-19, certo. Un problema autentico; la pandemia che semina terrore e obbliga alla clausura preventiva. Sì, tutti barricati in casa ma con le ugole mai dome: “Ore 19:45. Finestra/Balcone. Un giorno all’improvviso… Facciamo cantare Napoli”, il messaggio, anzi l’invito piacevole, bello davvero e per un istante anche spensierato lanciato dal club a mezzo social all’alba del primo sabato da Zona Rossa. Tutti insieme appassionatamente, sì: il San Paolo è chiuso? Bene, che la città e le province si trasformino in un grande, immenso stadio. Palazzi e case, appartamenti: tutti invitati dal Vomero a Chiaia, passando per Fuorigrotta, Posillipo, i Quartieri Spagnoli, il centro storico, la Ferrovia, Scampia e così via. E al cospetto di questo spettacolo di fratellanza pura, gli occhi grandi di Diego, Maradona, brillano e luccicano dalla facciata dell'edificio di San Giovanni a Teduccio, periferia Est, dove un giorno furono dipinti. All'improvviso, certo.
EDUARDO E LORENZO. Il profilo Instagram ufficiale del Napoli rimanda a raffica i video che i tifosi registrano e postano. E tutti con l'hashtag: #HADAPASSAANUTTATA. Deve superare la notte: lo diceva Eduardo De Filippo in “Napoli Milionaria”, ripetendo la frase del medico al capezzale di sua figlia malata, e dall'epoca è una frase comune, abituale, che da queste parti si usa quando c’è qualcosa che non va. Quando c’è crisi. Quando è nera e si aspetta il sole. C’è la luna, invece, alle spalle di Insigne: “Io ci sono”, scrive il capitano sui social. E poi comincia a cantare e a saltare sul terrazzo spinto dalle note della canzone da stadio sparata dall'altoparlante del suo smartphone. Sorride Lorenzo, si diverte uno dei suoi bimbi: e come loro tutti i tifosi che aderiscono all'iniziativa e si organizzano nei modi più semplici, balcone o finestra, oppure più alternativi: suonando tamburi, trombe e anche pentole. Strepitosi, nessuno escluso. E poi speranzosi: “Noi ci siamo”; “Non ci arrendiamo”; “Noi lottiamo”, alcuni degli slogan in calce ai video che immortalano facce meno annoiate, e magari meno spaventate, mentre tutto intorno è il nulla. Sì, Napoli è un deserto. Un deserto buio, alle 20 o giù di lì, con il cielo colorato dalla musica: è tutta azzurra, la Zona Rossa. Non resta che superare la nottata.