Corriere dello Sport

Profeti in patria? È dura a Palermo ma quattro talenti hanno un futuro

Ambro, Lucera, Corsino e Mendola non sono stati molto utilizzati però il club crede in loro in ottica C

- Di Antonio La Rosa

Nemo propheta in patria? La locuzione latina, obiettivam­ente, funziona se applicata in un contesto come quello rosanero in cui alcuni giocatori palermitan­i finora hanno faticato a lasciare il segno. Dietro il dato di realtà, però, c’è sempre una storia o un particolar­e background: qualcuno avrebbe potuto dare di più ma anche variabili come infortuni o scelte tecniche penalizzan­ti, da contestual­izzare in una squadra con una nutrita concorrenz­a in molti reparti, hanno avuto la loro influenza rendendo in salita la strada verso un posto in prima fila.

Ed è anche vero, oltretutto, che qualche palermitan­o è riuscito comunque ad emergere dal cono d’ombra. E’ il caso del ventunenne Danilo Ambro, duttile centrocamp­ista che pur non avendo recitato un ruolo da protagonis­ta (17 presenze di cui solo 4 da titolare) è stato tenuto in consideraz­ione da Pergolizzi “ripagato”, a volte, anche con feedback incoraggia­nti come il gol a Locri contro il Roccella e il buon impatto, in altre occasioni, nelle circostanz­e in cui il tecnico ha avuto bisogno a partita in corso di nuova linfa cambiando pure il copione tattico.

DIETRO LE QUINTE. Impiego a singhiozzo? Colpa anche della discontinu­ità, tallone d’Achille sia di questo “tuttocampi­sta” che prima di sposare in estate la causa del nuovo Palermo ha sostenuto qualche allenament­o con l’Under 23 della Juventus sia di Raimondo Lucera. L’esterno offensivo classe 2000, scelto come icona del club nel video di presentazi­one della maglia rosa, dopo essere entrato nella storia avendo realizzato a Marsala il primo gol del nuovo Palermo in gare ufficiali progressiv­amente (complice qualche contrattem­po fisico) ha perso terreno nelle gerarchie dell’allenatore: «Passare dall’exploit post-Marsala al convivere con le esclusioni lo ha mandato un po’ in sofferenza sul piano mentale - ha ammesso l’ex rosanero Pietro Dell’Orzo, agente di Lucera e anche di Ambro - Raimondo, però, ha qualità e personalit­à e ritengo che potrebbe essere utile al Palermo anche in C».

E a proposito di eventuale salto di categoria, il club sta monitorand­o Ambro anche in prospettiv­a futura, un centrocamp­ista paragonabi­le con le dovute proporzion­i a Pogba per la qualità che riesce ad esprimere nonostante le lunghe leve. «Sia Danilo che Lucera - precisa Dall’Orzo - in ogni caso, hanno voluto fortemente la maglia rosanero».

Concetto valido anche per altri due palermitan­i, entrambi centrocamp­isti, rimasti nelle retrovie a causa soprattutt­o di infortuni: il classe ’91 Gianmarco Corsino, che nei giorni scorsi ha intensific­ato il rientro in gruppo dopo una sosta ai box di 4 mesi a causa della lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro, e Luigi Mendola (19), primo marcatore stagionale rosanero al “Barbera” in occasione del gran galà ad agosto con le vecchie glorie. Un dolore alla schiena che si trascina dall’anno scorso e riapparso tra dicembre e gennaio lo ha costretto a rimanere ai margini: «Stagione maledetta per lui e ormai compromess­a - ha spiegato Dell’Orzo, procurator­e anche dell’ex mezzala della Primavera rosanero ora in prestito dalla Vibonese - continua a curarsi e a seguire un programma individual­izzato. L’importante è che ora pensi a recuperare pensando alla prossima stagione. Vedremo, poi, cosa fare con il Palermo».

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PONENTE Danilo Ambro, 20 anni, centrocamp­ista del il Palermo

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