Profeti in patria? È dura a Palermo ma quattro talenti hanno un futuro
Ambro, Lucera, Corsino e Mendola non sono stati molto utilizzati però il club crede in loro in ottica C
Nemo propheta in patria? La locuzione latina, obiettivamente, funziona se applicata in un contesto come quello rosanero in cui alcuni giocatori palermitani finora hanno faticato a lasciare il segno. Dietro il dato di realtà, però, c’è sempre una storia o un particolare background: qualcuno avrebbe potuto dare di più ma anche variabili come infortuni o scelte tecniche penalizzanti, da contestualizzare in una squadra con una nutrita concorrenza in molti reparti, hanno avuto la loro influenza rendendo in salita la strada verso un posto in prima fila.
Ed è anche vero, oltretutto, che qualche palermitano è riuscito comunque ad emergere dal cono d’ombra. E’ il caso del ventunenne Danilo Ambro, duttile centrocampista che pur non avendo recitato un ruolo da protagonista (17 presenze di cui solo 4 da titolare) è stato tenuto in considerazione da Pergolizzi “ripagato”, a volte, anche con feedback incoraggianti come il gol a Locri contro il Roccella e il buon impatto, in altre occasioni, nelle circostanze in cui il tecnico ha avuto bisogno a partita in corso di nuova linfa cambiando pure il copione tattico.
DIETRO LE QUINTE. Impiego a singhiozzo? Colpa anche della discontinuità, tallone d’Achille sia di questo “tuttocampista” che prima di sposare in estate la causa del nuovo Palermo ha sostenuto qualche allenamento con l’Under 23 della Juventus sia di Raimondo Lucera. L’esterno offensivo classe 2000, scelto come icona del club nel video di presentazione della maglia rosa, dopo essere entrato nella storia avendo realizzato a Marsala il primo gol del nuovo Palermo in gare ufficiali progressivamente (complice qualche contrattempo fisico) ha perso terreno nelle gerarchie dell’allenatore: «Passare dall’exploit post-Marsala al convivere con le esclusioni lo ha mandato un po’ in sofferenza sul piano mentale - ha ammesso l’ex rosanero Pietro Dell’Orzo, agente di Lucera e anche di Ambro - Raimondo, però, ha qualità e personalità e ritengo che potrebbe essere utile al Palermo anche in C».
E a proposito di eventuale salto di categoria, il club sta monitorando Ambro anche in prospettiva futura, un centrocampista paragonabile con le dovute proporzioni a Pogba per la qualità che riesce ad esprimere nonostante le lunghe leve. «Sia Danilo che Lucera - precisa Dall’Orzo - in ogni caso, hanno voluto fortemente la maglia rosanero».
Concetto valido anche per altri due palermitani, entrambi centrocampisti, rimasti nelle retrovie a causa soprattutto di infortuni: il classe ’91 Gianmarco Corsino, che nei giorni scorsi ha intensificato il rientro in gruppo dopo una sosta ai box di 4 mesi a causa della lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro, e Luigi Mendola (19), primo marcatore stagionale rosanero al “Barbera” in occasione del gran galà ad agosto con le vecchie glorie. Un dolore alla schiena che si trascina dall’anno scorso e riapparso tra dicembre e gennaio lo ha costretto a rimanere ai margini: «Stagione maledetta per lui e ormai compromessa - ha spiegato Dell’Orzo, procuratore anche dell’ex mezzala della Primavera rosanero ora in prestito dalla Vibonese - continua a curarsi e a seguire un programma individualizzato. L’importante è che ora pensi a recuperare pensando alla prossima stagione. Vedremo, poi, cosa fare con il Palermo».