Corriere dello Sport

«Noi, costrette a gareggiare: l’ho fatto per l’Italia»

Dorothea tra gioia, rabbia e voglia di tornare a casa «Tutti fermi ma noi no... Spero di aver regalato un po’ di felicità»

- Di Alberto Dolfin

Coppe consecutiv­e Sono due le Coppe del Mondo consecutiv­e conquistat­e da Dorothea Wierer. L’ultima biatleta a confermars­i sul trono era stata Magdalena Forsberg (6 trofei tra il 1997 e il 2002).

Coppe di specialità Dorothea Wierer ha vinto anche tre sfere di cristallo di specialità. Quest’anno ha messo le mani su quella della mass start, dopo quelle individual­e (2016) e inseguimen­to (2019)

Un inseguimen­to da pelle d’oca per chiudere al meglio una stagione trionfale. Nel silenzio assordante di Kontiolaht­i, l’urlo liberatori­o di Dorothea Wierer regala all’Italia un’altra Coppa del Mondo nella settimana in cui erano arrivate già le consacrazi­oni di cristallo di Federica Brignone nello sci alpino e di Michela Moioli nello snowboard. Il sorriso della finanziera altoatesin­a non si spegne nemmeno in un momento così difficile e irradia i cuori dei tifosi azzurri. Ha emozionato tutta l’Italia: si aspettava di rivincere la Coppa? «Non pensavo di farcela, perché avevo tutte le carte contro. (Ride; ndr)».

Si è accorta dei 3 errori della Eckhoff all’ultimo poligono? «Non sapevo nemmeno che lei fosse prima. Ho capito la sua posizione soltanto dopo l’ultimo poligono, quando me la sono trovata vicino, perché guardavo e non guardavo, ma non capivo se era lei o no. Non sapevo se dovevo arrivare con lei e mi sono incollata ai suoi sci, mentre lei aveva fatto bene i conti e ha mollato un po’ alla fine».

Che significa essere la prima azzurra negli sport invernali a ripetersi in Coppa del Mondo? «Quest’inverno è stato più difficile ancora, anche sotto l’aspetto mentale. Poi, dopo il risultato di cacca (ha usato un termine più colorito; ndr) nella sprint (venerdì; ndr) sono entrata nella ski room e ho detto: “Ho perso tutto quello che potevo perdere”. Gli allenatori mi hanno tranquilli­zzata e ho tenuto duro».

Nelle ultime due settimane è stata lontana da casa ed è cambiato il mondo. Cos’ha provato?

«Ero molto arrabbiata e dopo Nove Mesto volevo tornare a casa. Si sono fermati tutti, la Formula 1 e l’Nba, ma qua non hanno capito ancora niente e non è ancora così tragica come da noi. Però, alla fine, mi sono presa una bella rivincita, per non dirla in modo più volgare». Eravate uno degli ultimi sport rimasti in questo periodo e tutti sono impazziti per lei, se n’è resa conto?

«So che nonna Burgl mi ha visto alla tv perché non si perde una gara. Sono molto contenta perché mi hanno scritto moltissime persone dopo che ci hanno costretto a correre. Qualcuno mi diceva di tornare a casa, ma non potevo darmi per battuta e volevo vincere per l’Italia o almeno provarci fino alla fine. Ha funzionato». Brignone, Moioli, Wierer: tre donne che il mondo della neve c’invidia. Punti in comune?

«Per nessuna delle tre è stato facile e alla fine abbiamo fatto vedere di che pasta siamo fatte noi italiane, anche con quello che sta succedendo a casa: speriamo di aver portato un po’ di gioia. Adesso devo realizzare tutto, dopo qualche gin tonic che ci beviamo qua a Kontiolaht­i». Tornerà in Val di Fiemme dal marito Stefano?

«Fino al 3 aprile sarò chiusa in casa con lui. Aiuto, non sono abituata, stavolta vedremo se la convivenza funziona sul serio. Lui ai fornelli, io pulisco la casa e faccio il cambio armadio».

Farà un po’ di shopping online? «Magari. Un paio di scarpe coi tacchi me lo comprerei. Il regalo migliore sarà poi abbracciar­e tutta la mia famiglia appena possibile. Speriamo che tutti si rendano conto della situazione e nessuno faccia il “fenomeno”. Ci va un po’ di pazienza e poi potremo tornare a scherzare insieme e ad abbracciar­ci».

Ora avanti fino a Pechino 2022? «Vediamo che allenatori avremo e se ci sarà ancora Fabrizio Curtaz. Io sono molto carica e sicurament­e non chiuderei mai con questa gara senza pubblico come Fourcade e Makarainen».

«In molti ancora non hanno capito Ho anche pensato di tornare a casa»

«Ora mi chiudo in casa con mio marito: chissà se funzionerà...»

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GETTY Dorothea Wierer con le quattro medaglie mondiali di Anterselva

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