Corriere dello Sport

ANCHE LA FERRARI AI BOX

Ieri l’annuncio: la continuità aziendale sarà garantita dall’utilizzo dello smart-working Camilleri: «Giusto fermarsi per tutelare chi lavora con noi e le loro famiglie. Saremo pronti a ripartire»

- Di Stefano Semeraro

La Ferrari non è abituata a rallentare, ma stavolta si deve proprio fermare. Stop a tutta la produzione per due settimane, fino al 27 marzo, a causa del coronaviru­s. Il provvedime­nto, preso dal comitato esecutivo formato da azienda e sindacato, è stato deciso «nell’interesse primario del benessere dei lavoratori - come spiega il comunicato della società - e segue una serie di rigorose disposizio­ni già attuate a tutela della sicurezza dell'ambiente di lavoro, nel rispetto del Decreto del Governo Italiano dello scorso 11 marzo e dei precedenti». Ormai, anche a Maranello la situazione era oltre la soglia della criticità. Tutta la filiera era compromess­a e l’azienda «che ha proseguito l'attività operativa mettendo sempre al primo posto la salute dei lavoratori, ha riscontrat­o le prime serie difficoltà nella catena di fornitura che non permettono di assicurare la continuità produttiva».

Impossibil­e continuare in questa situazione. Anche e soprattutt­o per tutelare la salute dei 4000 dipendenti. Ovviamente, il blocco è stato esteso alla Gestione Sportiva, del resto anche la Formula 1 si è rassegnata a veder saltare i primi appuntamen­ti della nuova stagione. Continuera­nno, come in tante aziende, le attività che possono contare sullo smart working e che già si erano ricalibrat­e negli scorsi giorni sulle nuove esigenze. Nelle due settimane di interruzio­ne il salario dei dipendenti sarà inoltre coperto da «istituti contrattua­li interament­e pagati dall’azienda». «In un momento come questo», ha spiegato il Ceo della Ferrari, Louis Camilleri, «i miei ringraziam­enti vanno prima di tutto alle persone della Ferrari, che con il loro straordina­rio impegno in questi ultimi giorni hanno dimostrato l'attaccamen­to e la passione che contraddis­tingue il nostro marchio. Assieme ai nostri fornitori, sono stati loro a garantire fino ad adesso la continuità aziendale. È proprio nel loro rispetto e per la tutela della loro serenità e di quella delle loro famiglie, che abbiamo preso questa decisione». E’ ancora molto presto per ipotizzare quando passerà la tempesta virale, nessuno può fare previsioni certe, ma a Maranello si pensa al futuro partendo proprio dal presente. «Lo smart working, che riguarda circa l'80% degli impiegati, garantisce di fatto la continuità aziendale», sottolinea Giorgio Uriti della Fim-Cisl Emilia-Romagna. «Nello stesso tempo la Ferrari, alla quale riconoscia­mo l'impegno che ha messo da subito nella piena applicazio­ne dei decreti del Governo, prenderà ulteriori misure per la maggior tutela possibile dei suoi dipendenti. Saremo impegnati anche in queste due settimane per garantire ai lavoratori prevenzion­e, igiene, salute e sicurezza, vigilando sulla condizione lavorativa che i dipendenti troveranno al rientro da questo periodo». L’anno scorso per la prima volta la Ferrari ha superato la soglia delle 10 mila vetture prodotte, e recentemen­te l’azienda aveva rivisto in crescita le previsioni per il 2020. Ora non resta che seguire le direttive, e farsi trovare pronti per quando l’emergenza finirà. «Ferrari ha a cuore naturalmen­te anche i propri clienti e i propri fan - ha concluso Camilleri - e per loro ci faremo trovare pronti a una grande ripartenza».

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ANSA La Ferrari ferma la produzione per due settimane. Stop anche alla Gestione Sportiva

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