Corriere dello Sport

Baldassarr­i: La vera vittoria sarà tornare alla normalità

Subito sul podio nell’unica gara di Moto2 l’azzurro vive, come tutti, in isolamento «Seguiamo le regole, anche noi siamo preoccupat­i Correre mi manca ma possiamo soltanto aspettare»

- Di Giorgio Burreddu

Si fa quel che si può, un video su Instagram, una partita alla Play, una bella pulizia al giardino di casa e con la carriola poi si ammucchia tutto il secco dell’inverno, e naturalmen­te ci si immagina il domani, come sarà da qui al ritorno alla normalità. Con un unico, grande desiderio: «Riprendere, non vedo l'ora di tornare in moto e di rimettermi in pista». A ognuno il suo. Quello di Lorenzo Baldassarr­i è il desiderio del pilota, dell’atleta costretto (come tutti) a mangiarsi il fegato e l’energia, e viene persino buono per riscoprire «le cose semplici, lo stare insieme e l’attenzione ai dettagli, facciamo giochi da tavolo, le carte, le cose che si facevano un tempo». Anche se poi, ripensando­ci, «la speranza è quella di riprendere il prima possibile».

Intanto, Balda si coccola il suo esordio al mondiale, che in tempi di virus è come una vecchia cartolina. Il secondo posto in Qatar in Moto2 è questo, ma sembra lontanissi­mo, un’èra geologica fa, quando il tempo era scandito dagli impegni, dagli aeroporti, dalle piste, le prove, i test. Chiude gli occhi, Balda. Rewind. «Era importante partire col piede gusto - racconta - il secondo posto è un grande risultato, ma la stagione è appena iniziata, intorno a me sono cambiate parecchie cose all’interno del team, dal capotecnic­o al gommista, e anche questo è un fattore che avrà una sua incidenza». In casa FlexBox HP40 è arrivato Alfred Willeke, capotecnic­o del Balda, «tedesco, metodico, molta esperienza. Nel tragitto fatto insieme finora mi sto trovando molto bene».

Un passo indietro. Come ha vissuto la gara in Qatar?

«E’ stato tutto un po’ strano. Sembrava una gara a porte chiuse. Anzi, l’ho detto a un mio amico che organizza le gare di motocross: sembrava di fare una gara regionale. Di solito lì non c’è moltissima gente, ma il paddock e le tribune erano quasi deserte. Fortuna che è arrivata qualche ombrellina la domenica». Un’atmosfera surreale.

«C’era un po’ di preoccupaz­ione. Dopo l’annullamen­to della MotoGp sembrava dovessimo tornare a casa anche noi. Avevo un po’ di dubbi. Poi ho pensato a correre. Ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno».

Ed è arrivato il secondo posto. Se lo aspettava?

«Non è che non me lo aspettassi, non mi aspettavo una gara così tirata. Venerdì, ho pensato: “Qui tocca metterci una pezza”. Poi sabato le cose sono andate meglio, in qualifica non ho brillato ma sono andato abbastanza forte. In gara mi sentivo in forma».

Il secondo posto la soddisfa? «Me la sono giocata. Resta un po’ di amaro in bocca per il finale. Avremmo dovuto gestire le cose in modo diverso, ma va bene così».

Che campionato sarà con quello che sta succedendo nel mondo? «Non lo so, è davvero qualcosa di imprevedib­ile. Spero solo di poter tornare in moto molto presto. Intanto la Thailandia è stata rimandata, Usa pure. Si va in Argentina, vedremo. Sarà un po’ un casino». Lei come la sta vivendo?

«Sono tornato a casa dai miei genitori. Con le palestre chiuse cerco di allenarmi da solo. D’altra parte, che si può fare? Per il momento mi sto organizzan­do in casa».

E la moto?

«Vediamo. Magari vado a fare due scorrazzat­e... La cosa importante adesso è seguire quello che ci dicono gli specialist­i, al resto penseremo poi».

Le sue giornate come sono? «Film, me ne sparo anche due al giorno. Era da un po’ che non mi piazzavo sul divano. Lo prendo anche come tempo per stare con me stesso, leggere, che mi piace. E poi stare con la famiglia».

Ha paura?

«All’inizio mi sembrava una sciocchezz­a. Invece no, un po’ mi preoccupa. Non va assolutame­nte sottovalut­ato. Bisogna seguire le regole». I suoi compagni li sente? «Bastianini, lui è di Rimini. Quando siamo rientrati dal Qatar mi sono fiondato a casa, ho fatto la valigia, calzini e qualche cambio, e sono tornato dai miei genitori a Montecosar­o».

Una volta finito tutto, si ricomincer­à. Che cosa prevede per la sua stagione?

«Il campionato è di livello davvero alto. Una gara se la giocano anche in dieci, dodici. Il mondiale può essere una questione a tre o quattro». Lei come si colloca?

«Non mi colloco, e stop. Voglio lavorare su me stesso. Gara per gara. Pensare troppo avanti non aiuta. Meglio guardare una cosa alla volta. E’ così che si va lontano».

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ANSA Lorenzo Baldassarr­i (23) ha chiuso il Gran Premio del Qatar al secondo posto

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